Dei 104 film in lineup ufficiale tra concorso, fuori concorso ed eventi speciali, sei sono i prodotti cinematografici piemontesi, presenti all’undicesima edizione del Torino Underground Cinefest.
In concorso
Nei dieci giorni di festival, dal oggi fino al 5 ottobre, presso il CineTeatro Baretti, sito in via Baretti, 4 a Torino, tra i tre prodotti cinematografici in concorso che si potranno godere vi è, in anteprima mondiale, il 27 settembre, alle ore 19, il documentario “A Loving Act” di Riccardo Bianco che fotografa la fine della relazione fra Riccardo e Kata, durante la pandemia del 2020, raccontata nello spazio ristretto di un appartamento, attraverso una telecamera sempre presente, senza vergogna né censura.
Il 2 ottobre, alle ore 19.30, si potrà assistere alla proiezione, sempre in anteprima
mondiale, del documentario in concorso “Das Rad, A Bicycle Journey” di Ambra
Tonini, in cui, attraverso materiale d’archivio e disegni del padre, e col pretesto della
costruzione di una bicicletta, si ripercorre la memoria di famiglia fino al nonno della
regista.
Infine, in anteprima regionale, il 27 settembre, alle ore 20.45, sarà proiettato il
cortometraggio di 16 minuti, “Al termine della notte” del pluripremiato Stefano
Moscone che tratta dell’incontro fortuito della piccola Luna con una donna misteriosa in un contesto singolare, rappresentato da una funesta e interminabile eclissi, capace di mettere in ginocchio tutto il pianeta.
Fuori concorso
Sono tre, il primo rappresenta proprio il film di chiusura del festival che sarà il lungometraggio “H010N” di Luca Canale Brucculeri, regista attivo e residente a Torino, in anteprima mondiale. Il film, che sarà proiettato il 5 ottobre, alle ore 22.30, è focalizzato su una donna che si sveglia in una stanza, senza ricordare nulla del suo passato, eccetto che è una cittadina del Regno Unito Cinese, la capitale della neonata Eurasia. Un’analisi sottile dei sistemi politici non sempre perfetti.
Gli ultimi due prodotti piemontesi sono entrambi documentari, facenti parti della
sezione Italian Showcase. Il primo, che sarà proiettato il 26 settembre, alle ore 19.10, è “Tanto di cappello” di Angelo D’Agostino, con cui si esplora, attraverso le storie di
Andrea, Chiara, Domenico, Elisa e Rašid, il retroscena degli artisti di strada, una delle
più precarie delle professioni esistenti. Il secondo, proiettato il 30 settembre, alle 19.30, è “Àprile – Storia di una masnada” diretto da Silvia Pesce, con cui si pone l’attenzione sull’urgenza generata nel sottobosco torinese, sul bisogno di riappropriazione culturale e spaziale, ma anche dalla scoperta dell’altro e dalla necessità di nuovi spazi di incontro, fotografando la storia di chi, con estrema semplicità, ha aperto le porte di casa all’arte e alle possibilità.
“La presenza di questi prodotti locali rappresenta per noi la possibilità di dialogare con
una generazione di cineasti indipendenti che vediamo lavorare con costanza e passione per esprimersi attraverso la settima arte, consci che per chi fa cinema dal basso è sempre difficile raggiungere il grande schermo. In tal modo, con convinzione, vogliamo dare visibilità al nostro cinema, dimostrando la cospicua produzione emergente”, precisa Alessandro Amato, direttore artistico del TUC.