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Cultura e spettacoli | 24 settembre 2024, 15:02

Il Museo Tazzetti di Usseglio porta la sua mostra "Memoria e Accoglienza" all'Archivio di Stato di Torino

Dal 28 settembre fino al 27 ottobre

Il Museo Tazzetti di Usseglio porta la sua mostra "Memoria e Accoglienza" all'Archivio di Stato di Torino

Il Museo Tazzetti di Usseglio celebra i suoi primi 20 anni con una mostra che interroga sul modo di vedere un fenomeno di grande attualità: l’immigrazione. Si parte con il fare memoria delle storiche emigrazioni di tanti italiani all’interno del nostro Paese e verso mete più lontane, per arrivare alle esperienze recenti di accoglienza e ospitalità, con un riferimento particolare alle esperienze delle Valli di Lanzo, dove il Museo è situato. La mostra Memoria e Accoglienza è articolata in sedi e in fasi successive. In estate è stata ospitata a Usseglio e Lemie, mentre dal 28 settembre fino al 27 ottobre sarà visitabile presso l’Archivio di Stato di Torino in Piazza Castello, con un allestimento più ampio e variegato.


Nelle sale dell’Archivio di Stato le fotografie scelte dai curatori e in parte scattate dallo stesso Mauro Vallinotto narrano la storia delle emigrazioni degli italiani dalla fine dell’Ottocento ad oggi. Si attraversano centocinquanta anni con immagini storiche in bianco e nero delle grandi partenze dal porto di Genova e degli arrivi a Ellis Island nella baia di New York. Accanto, le immagini degli abitanti delle Valli di Lanzo che si sono spinti in Argentina, in Algeria, nello Utah, in California e in Francia per cercare lavoro, soprattutto in miniera gli uomini e nelle fabbriche tessili le donne. Si prosegue poi con le fotografie delle partenze e degli arrivi di italiani negli anni Settanta, per giungere al presente con scatti a colori che rivelano la complessità e la drammaticità dell’esperienza migratoria contemporanea, ma anche la voglia di riuscire a farcela, come nel caso dei migranti ospitati nelle Valli di Lanzo e ora protagonisti di belle storie di integrazione. La mostra comprende anche l’esposizione di due sculture di Gabriele Garbolino Rù, Visage e Grano nuovo. Quest’ultima è stata realizzata in occasione della mostra e al termine sarà definitivamente collocata in Valle di Viù, quale riconoscimento dell’accoglienza rivolta ai migranti negli ultimi due decenni. Grano Nuovo, interpreta i temi della partenza, dell’accoglienza e dell’integrazione attraverso alcune parole incise sul basamento di acciaio corten in lingue diverse e lette da una bimba accovacciata, simbolo di speranza nel futuro.

Completa la mostra un catalogo con le fotografie esposte e riflessioni di noti economisti, studiosi e giornalisti, tra cui Mario Deaglio, Domenico Quirico, Giuseppe Russo e Giuseppe Mendicino, che da anni si

 occupano del fenomeno dell’immigrazione in Europa e dei suoi risvolti nella società P


Per info: www.museotazzetti.it

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