La Volkswagen prepara dai 15mila ai 30mila licenziamenti. Mancano le vendite di circa mezzo milione di vetture e quindi la minaccia è quella di passare alla linea dura, con il taglio di almeno un quarto dei 130mila dipendenti.
In Piemonte non c’è solo la crisi dell’automobile, core business del comparto metalmeccanico regionale, ma anche quella di altri settori, come tessile e siderurgico, con gli stabilimenti ex Ilva di Novi Ligure e Racconigi, da tempo in profonda crisi. Secondo un’indagine della Fim Cisl regionale, in Piemonte sono oltre 10 mila i posti di lavoro del comparto metalmeccanico che rischiano di svanire. A Mirafiori nuova cassa integrazione in arrivo per le Carrozzerie. Tanto che, in uno scenario nerissimo, da qui a fine anno gli operai sulla linea della Fiat 500e lavoreranno per appena dodici giorni, quattro settimane al massimo. Nel contempo, sempre a Mirafiori, lavora e lavorerà a pieno ritmo, invece, il reparto eDct, quello delle trasmissioni per i veicoli elettrici.
C’è preoccupazione e incertezza nel mondo dell’automobile. Da un lato si chiedono ancora incentivi: ma li chiedono anche il commercio, l’agricoltura, l’editoria, l’industria del turismo e dello spettacolo… insomma, un po’ tutti. Possibile che non ci sia un settore produttivo in grado di camminare con le proprie gambe? Tutti sempre a “puppare” soldi dallo Stato. Stato che poi aumenta le tasse e quindi è un gatto che si morde la coda.
Forse è giunto il momento di ripensare completamente al mondo dell’automobile. Capisco quanto sia difficile, soprattutto per il Piemonte, che rappresenta uno dei territori a più alta vocazione metalmeccanica d’Europa. Ma occorre pensare a qualcosa di diverso e non sperare ancora in aiuti statali, incentivi o quant’ altro.
D'altro canto c’è poco da essere ottimisti se il mondo dell’auto è affidato a personaggi come quei manager che, nelle settimane scorse, hanno inviato una mail aziendale ai dipendenti Stellantis (quelli di Mirafiori di cui parlavamo qualche capoverso fa) con la proposta di acquistare - a condizioni di favore - una Maserati Grecale, Gran Cabrio o Gran Turismo, quindi vetture tra gli ottantamila e i centoventimila euro, cioè tra gli ottanta e i centoventi stipendi netti. Uno scherzo? Proprio no.
La mail si concludeva così: «la nostra straordinaria gamma ti aspetta!».
Ridiamo per non piangere.