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Eventi | 23 settembre 2024, 19:03

A Torino una delle tappe del roadshow "Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552"

Mercoledì 25 settembre, alle ore 17, a Palazzo Madama

A Torino una delle tappe del roadshow "Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552"

Mercoledì 25 settembrealle ore 17, Palazzo Madama di Torino sarà teatro di una delle tappe del roadshow di presentazione al pubblico in anteprima di Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati. La mostra, promossa da Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia sarà ospitata a Brescia al Museo di Santa Giulia dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, un'esposizione pensata per restituire la complessità e la ricchezza della cultura bresciana nella prima metà del Cinquecento e l'interpretazione che del suo "Rinascimento inquieto" ne hanno dato Moretto, Romanino Savoldo.

 

L’invito alla cittadinanza di Torino è di partecipare all’incontro presso Palazzo Madama - Museo Civico d'Arte Antica dove il direttore di Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov, insieme alla curatrice Roberta D'Addapotranno raccontare l’ampiezza e il fascino del progetto espositivo che vedrà capolavori dei tre grandi maestri della pittura bresciana, con prestiti dai più importanti musei italiani e internazionali, accanto a una accurata selezione di esempi di manifattura cinquecentesca come armi, oreficerie e strumenti musicali, con l’obiettivo di delineare un percorso che possa far luce sullo spirito di un'epoca. Diversi temi affrontati: dalla guerra alla formazione di un sentire comune, dalla riforma della Chiesa al valore della musica, dal ruolo attivo della donna nella società ai nuovi canoni di rappresentazione della nobiltà.

 

La mostra sarà un'occasione per approfondire le ragioni per cui Alessandro Bonvicino il Moretto (1492-1554), Girolamo Romanino (1485-1566) e Giovanni Gerolamo Savoldo (1480-1548) svilupparono un linguaggio espressivo che ha trovato proprio a Brescia un ideale punto di sintesi, e per identificare quali furono le componenti politiche, culturali, sociali ed economiche che hanno permesso alla scuola bresciana di distinguersi all’interno del panorama artistico italiano del primo Cinquecento. Una narrazione che parte dal Sacco subito dalla città nel 1512 da parte dalle truppe francesi, per poi indagare le profonde inquietudini e il clima di incertezza che caratterizzarono quegli anni. Ne nacquero nuove idee, nuove visioni e una nuova cultura figurativa originale all’interno delle quali si collocano figure emblematiche, come Fortunato Martinengo (1512-1552), il nobile ritratto da Moretto nel dipinto conservato alla National Gallery di Londra, opera simbolo del progetto. La mostra è co-prodotta da Skira Arte.

 

L’appuntamento gratuito è ad accesso libero con prenotazione.

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