Politica - 23 settembre 2024, 15:42

Dalla Regione quasi 5 milioni di euro ai Comuni per nidi e materne

L'assessore Chiorino: “Investire in strutture educative per l'infanzia significa dare alle nuove generazioni le basi solide su cui costruire il proprio futuro”

Dalla Regione quasi 5 milioni di euro ai Comuni per nidi e materne

La Regione assegna ai Comuni sede di servizi per l’infanzia 4,7 milioni di euro per contribuire al loro funzionamento, ridurre le tariffe e migliorare la qualità dell’offerta attraverso la formazione del personale.

 

Il piano d’azione nazionale per sostenere i servizi per l’infanzia e le risorse

Il contributo della Regione si affianca a quello del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che per il 2024 è di 14,6 milioni. L’ambito è quello del Piano nazionale per sostenere i servizi educativi e di istruzione rivolti ai bambini da 0 a 6 anni.

La Regione Piemonte ha sempre declinato il Piano in favore della sola fascia 0-3 anni, sostenendo i servizi per la prima infanzia: nidi, micro-nidi, nidi familiari, sezioni primavera e spazi gioco (baby parking).

 

I numeri del Piemonte

Le risorse vengono assegnate dal Ministero e dalla Regione ai Comuni sulla base di una rilevazione informatica effettuata dalla Regione e rivolta a tutte le Amministrazioni comunali piemontesi sede di servizi 0-3.

Per il 2024, sono 385 i Comuni che hanno partecipato alla rilevazione, riportando tra gli altri dati richiesti l’indicazione del numero medio dei minori che hanno frequentato i servizi dal 2 gennaio 2023 al 15 febbraio 2024, per un totale di 23.580 bambini; 34 sono i Comuni capofila dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali, cui è destinata una premialità aggiuntiva di entità proporzionata al numero di servizi e di bambini frequentanti l'ambito di riferimento, con l’obiettivo di utilizzare le risorse per la qualificazione del personale educativo e docente.

 

Chiorino: “Servizi alla famiglia più efficienti sono la miglior forma di contrasto al fenomeno della denatalità”

“Il sostegno di 4,7 milioni di euro ai comuni per i servizi educativi per l'infanzia rappresenta un passo fondamentale nella direzione di un'educazione inclusiva e di qualità per tutti. La Regione Piemonte riconosce l'importanza cruciale dei primi anni di vita nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. Investire in strutture educative per l'infanzia significa dare alle nuove generazioni le basi solide su cui costruire il proprio futuro, ma non solo: servizi alla famiglia più efficienti sono la miglior forma di contrasto al fenomeno della denatalità. Il nostro è un impegno verso la costruzione di contesti in cui ogni bambino, indipendentemente dal contesto familiare, possa avere accesso a un'educazione che stimoli le sue potenzialità” ha affermato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte.

 

“Vogliamo sostenere le famiglie piemontesi, aiutandole a conciliare vita lavorativa e genitoriale, e valorizzare il ruolo degli educatori, figure essenziali nel percorso di crescita dei nostri piccoli cittadini. Si tratta di un investimento che guarda al lungo termine, con l’obiettivo di creare un sistema educativo sempre più accessibile, equo e capace di rispondere ai bisogni del nostro territorio. L'infanzia è il momento in cui si gettano i semi del futuro, ed è nostra responsabilità far sì che ogni bambino possa crescere in un ambiente stimolante e sicuro” ha concluso Chiorino, ricordando come la recente legge regionale 0-6, fortemente voluta dal suo assessorato, avesse valorizzato il ruolo dei Comuni, con un passaggio fondamentale su competenze autorizzatorie, di vigilanza e di accreditamento.

 

Che cosa viene finanziato con le risorse del Piano d’azione

Molteplici gli interventi che i servizi per l’infanzia del Piemonte potranno attuare con i 19 milioni a disposizione: tra questi, sostenere i costi di gestione dei servizi a titolarità pubblica e privata presenti, autorizzati e attivi sul territorio comunale, con l’obiettivo di consolidare la rete dei servizi educativi per l’infanzia, di favorire il pieno utilizzo dei posti esistenti e ridurre la partecipazione economica delle famiglie alle spese di funzionamento dei servizi (a solo titolo d’esempio, costi del personale, utenze, approvvigionamenti di beni materiali, manutenzione ordinaria, costi aggiuntivi relativi alla presenza nei servizi di bambini disabili, ecc.); ridurre le tariffe e sostenere i costi per la gestione e il potenziamento dei servizi di sezione primavera, per superare progressivamente gli anticipi all’iscrizione alla scuola dell’infanzia.

Per il secondo anno, le risorse assegnate ai Comuni per i servizi 0-3 anni sono impiegate anche per la qualificazione del personale educativo e docente, in coerenza con quanto previsto dal piano nazionale di formazione (legge 107 del 2015) e per la promozione dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali.

comunicato stampa