Economia e lavoro - 21 settembre 2024, 07:00

Il mainstream americano che gettava benzina sul fuoco dei fanatici filo-Kiev

Dopo due tentativi di assassinio contro un candidato alla presidenza, i media americani stanno iniziando a ricalibrare la narrativa

Dopo due tentativi di assassinio contro un candidato alla presidenza, i media americani stanno iniziando a ricalibrare la narrativa. O almeno a spostare un po’ l’attenzione dell’opinione pubblica per evitare che quest’ultima faccia il collegamento fra i desideri del governo di Kiev e i fanatici occidentali filo-ucraini. E allora invita a evitare le trappole propagandistiche del Cremlino, che suggeriscono l’interesse di Zelensky a vedere eliminato Donald Trump. Come riferisce il sito Strumenti Politici, purtroppo i media americani hanno sempre dipinto l’ex presidente come un personaggio pericoloso, un nemico acerrimo dell’Ucraina e dunque, per proprietà transitiva, dell’America stessa. Hanno fomentato l’odio verso di lui, è un dato di fatto. I titoli e gli articoli di giornali come Politico, Financial Times e New York Times parlavano solo di questo. Qualche esempio. Il primo titolava qualche mese fa “Perché Donald Trump odia l’Ucraina”. Il secondo parlava del suo “tradimento” verso Kiev, che comporterebbe la perdita di credibilità degli USA nel mondo. Il terzo, infine, affermava che i trumpiani amano la Russia e odiano l’Ucraina; inoltre sono degli sciocchi complottisti a concentrarsi sugli affari d’oro di Hunter Biden nell’economia ucraina. Ma se Trump ha potuto solo promettere la chiusura dei finanziamenti a Zelensky e la fine delle ostilità in 24 ore, i sostenitori americani della causa ucraina sono già passati all’azione. Se vi è confusione sulle simpatie esterne di Thomas Crooks, l’attentatore di luglio, nel caso dell’ultimo sparatore Ryan Routhe, il curriculum di combattente e di propagandista filo-Kiev è conclamato ed evidente. E mette in grave imbarazzo i diffusori della narrativa euroamericana.