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Politica | 17 settembre 2024, 06:41

Grattacielo della Regione al centro di polemiche per le condizioni di lavoro

In occasione del sopralluogo del Consiglio regionale al Grattacielo, l'assessore Vignale ha spiegato cosa manca per renderlo operativo al 100%

Grattacielo della Regione al centro di polemiche per le condizioni di lavoro

A quasi due anni dall'inaugurazione, il Grattacielo della Regione Piemonte non è ancora completo e torna al centro di polemiche politiche. Nella giornata di oggi, la I Commissione del Consiglio regionale ha effettuato un sopralluogo al Grattacielo insieme all'assessore regionale al Personale e ai rapporti col Consiglio Gian Luca Vignale, che ha spiegato i prossimi passi per rendere funzionale al 100% la sede della Regione.

A mancare all'appello sono ancora la cosiddetta "farfalla" e il Centro servizi, cioè le zona adiacenti al grattacielo, oltre al parcheggio interrato, il giardino e la passerella di collegamento con la stazione di Lingotto. Come riportato da Vignale, la passerella è completa per quanto riguarda la parte competente alla Regione, mentre la parte mancante - qualche centinaio di metri - è in mano a Ferrovie dello Stato, tramite l'azienda Sistemi Urbani. "Abbiamo chiesto, insieme al Comune, a Sistemi Urbani - ha dichiarato Vignale - di garantire la costruzione della passerella fino in fondo al sottopasso, e almeno l'illuminazione notturna per la sicurezza dei passanti. Riguardo le edicole di accesso al parcheggio sotterraneo, non sono ancora attive perché manca la cessione al Comune di Torino, che gestirà la viabilità della zona e parte dei parcheggi che saranno destinati alla cittadinanza".

Per quanto riguarda la "farfalla", la preparazione è quasi completata: sarà sede di operazioni bancarie a disposizione anche dei cittadini, sede del settore di comunicazione e della fondazione nazionale dell'intelligenza artificiale. Il Centro Servizi, invece, è completo: manca solo la messa in concessione a un soggetto terzo per la gestione dell'auditorium da 299 posti e delle 4 sale da 90 posti l'una. L'idea è quella di affittare questi spazi - insieme ai piani 41 e 43, da valutare se anche la Sala Trasparenza a piano terra - ad altri enti privati e pubblici, come sta facendo la Regione Lombardia con spazi simili nel suo Grattacielo. Il giardino, infine, è ancora chiuso per garantire la massima sicurezza al momento dell'apertura.

Non sono soddisfatte della visita le opposizioni, che chiedevano risposte sulle condizioni dei lavoratori del Grattacielo e sui disservizi, come quello causato dalla perdita d'acqua ad agosto che ha portato i dipendenti a una settimana di smart working (https://www.torinoggi.it/2024/08/12/leggi-notizia/argomenti/attualita-8/articolo/contrattempo-al-grattacielo-della-regione-manca-lelettricita-tutti-i-dipendenti-in-smart-working.html). "Sono stati circumnavigati molti problemi di carattere strutturale e organizzativo che creano disagio a chi lavora nella struttura - hanno commentato la capogruppo e il consigliere del Movimento 5 Stelle Sarah Disabato e Pasquale Coluccio - Anche per questo motivo avevamo chiesto di far partecipare al sopralluogo le parti sindacali, una proposta che il Centrodestra ha deciso di non avallare. Per avere piena contezza della situazione sarebbe stato corretto mostrare non solo le parti scenografiche dell’opera, ma anche ciò che non funziona. Fra l’altro le criticità segnalate dei sindacati sono numerose e riguardano, ad esempio, i vetri rotti e pericolanti, gli ingressi, gli ascensori, il segnale telefonico, i percorsi di esodo, la confusione sulle procedure di emergenza, la mancanza di spazi idonei per ospitare le assemblee di lavoratori e lavoratrici".

"Da mesi - hanno dichiarato la capogruppo del PD Gianna Pentenero e i consiglieri Monica Canalis e Daniele Valle - solleviamo precise denunce sulle condizioni del grattacielo della Regione, presentato come un grande successo dalla precedente Giunta ma ancora pieno di falle e problematiche tecniche. Sono stati evidenziati problemi attinenti alla sicurezza: in occasione dell’allagamento dei locali tecnici è emersa la mancanza di una procedura e di una linea di comando relativa alla gestione di situazioni critiche chiara e condivisa tra gli attori e nota a tutto il personale. Inoltre persistono problemi relativi alla scarsa affidabilità del sistema di pronto intervento in caso di guasto, infiltrazioni dal controsoffitto, problemi di climatizzazione, bagni maleodoranti, vetri rotti, segnale telefonico scarso o assente, assenza di molti maniglioni antipanico. Non c’è nessuna certezza rispetto al controllo dei filtri dell’aria e neppure rispetto alla potabilità dell’acqua. L’ambiente è insano e spesso la climatizzazione non è adeguata".

Francesco Capuano

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