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Economia e lavoro | 17 settembre 2024, 10:08

La crisi dell'auto? Non tocca solo Mirafiori. Anche l'indotto chiede aiuto. Cna Piemonte: "Servono interventi urgenti"

A luglio la contrazione della produzione di vetture è stata del 35%, a confermare un trend negativo di 18 mesi. E anche artigiani e pmi soffrono la difficoltà del momento

catena di montaggio automobile

La crisi dell'auto preoccupa anche le pmi e gli artigiani dell'indotto

E con questo fanno diciotto, con ottime probabilità che il ciclo proceda ancora. La crisi dell'auto non accenna a mollare la presa, ma a essere preoccupati (oltre agli addetti e agli operai impegnati alle catene di montaggio) ci sono anche le aziende e i dipendenti dell'indotto. Piccole e medie imprese, ma anche artigiani.

Ecco perché Cna Piemonte lancia l'allarme, chiedendo sostegni anche per questo universo di piccoli pianeti che orbita attorno ai grandi player. "Il settore automotive in Piemonte sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi decenni - dicono dall'associazione di categoria -. I dati pubblicati recentemente dall’ISTAT indicano una contrazione del 35% nella produzione di automobili nel mese di luglio, con un calo annuo del 3,3%. Questa tendenza negativa, che prosegue da 18 mesi consecutivi, ha colpito duramente l’intera filiera produttiva, in particolare artigiani e micro e piccole imprese che rappresentano il cuore pulsante dell’economia regionale".

E come non bastasse Stellantis, la crisi sembra mordere anche altrove, dove sembrava che la differenziazione della committenza potesse rappresentare una buona ancora di salvezza (in Germania, per esempio, con Audi e Volkwagen). La conferma arriva dagli ultimi dati di Unioncamere Piemonte, con un export che nel primo semestre del 2024 è calato del 46%. Con i mezzi di trasporto a zavorrare più di altri settori gli affari con gli altri Paesi.

Le micro e piccole imprese, che costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto economico, non possono essere lasciate sole in questo momento critico”, dichiara Delio Zanzottera, segretario regionale di CNA Piemonte. “Chiediamo alla nuova Giunta regionale e ai Parlamentari piemontesi un confronto urgente per pianificare strategie concrete per la ripresa, a partire dalla Transizione 5.0 e dall’accesso agevolato al credito”.

Le proposte di CNA Piemonte includono misure specifiche per incentivare l’innovazione, la digitalizzazione e la formazione professionale delle imprese, oltre a semplificazioni burocratiche e un rinnovato supporto all’internazionalizzazione. “Le imprese piemontesi hanno dimostrato resilienza e capacità di adattamento, ma senza un sostegno concreto rischiano di vedere disperse competenze e posti di lavoro. In questo contesto, CNA Piemonte sottolinea anche l’importanza di sostenere la transizione ecologica. Gli incentivi legati alla produzione sostenibile e alla promozione del “Made in Europe” possono rappresentare una leva fondamentale per rilanciare il settore automotive regionale. Tuttavia, è necessario agire rapidamente per sfruttare appieno le opportunità offerte dai nuovi eco-bonus previsti per il 2025”, aggiunge Giovanni Genovesio, che di Cna Piemonte è il presidente.

Massimiliano Sciullo

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