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Attualità | 16 settembre 2024, 15:10

Tassa rifiuti non pagata, il Comune di Torino ha un piano contro i grandi debitori

Si potrebbe arrivare alla revoca della licenza dell'attività commerciale. L'assessore Nardelli: "Ipotesi in fase di studio"

Il Comune potrebbe arrivare alla revoca della licenza dell'attività commerciale, Nardelli: "Ipotesi in fase di studio"

Il Comune potrebbe arrivare alla revoca della licenza dell'attività commerciale, Nardelli: "Ipotesi in fase di studio"

Grandi debitori, il Comune di Torino elabora un piano per recuperare la tassa rifiuti non pagata. A chiarirlo l’assessore al Bilancio Gabriella Nardelli, rispondendo al capogruppo del M5S Andrea Russi.

Nell’ambito del “Patto di Torino” siglato con l’ex Premier Mario Draghi, che ha previsto lo stanziamento di 1 miliardo e 120 milioni di risorse a favore del capoluogo piemontese in 20 anni, il Comune si era impegnato ad aumentare la riscossione.

TARI non pagata

Un percorso avviato nel 2022 che non ha portato i risultati sperati, in particolare per alcune attività commerciali in relazione alla TARI. Nello specifico diversi bar e ristoranti  “hanno accumulato nel tempo importi rilevanti di debito tributario, nonostante risultino spesso ancora in piena attività”. A questo si aggiunge che “le azioni di riscossione coattiva effettuate da Soris, seppur svolte nei tempi e nei modi previsti, non abbiano conseguito risultati significativi”.

Le azioni

Il mancato pagamento della TARI ha effetti, oltre che sul bilancio comunale, anche sulle altre attività economiche perché di fatto produce una “concorrenza sleale”. Da qui la decisione del Comune di intraprendere una serie di azioni: “interlocuzione con i “grandi debitori” con pendenze alla TARI; ricognizione straordinaria delle situazioni di contribuenti titolari di attività economiche con situazioni di morosità particolarmente rilevanti e risalenti; disponibilità a concordare procedure di rientro; ulteriori diffida in caso di inottemperanza”.

Revoca della licenza

Nei casi più gravi, il Comune di Torino potrebbe arrivare alla revoca della licenza dell’attività commerciale. “L’ipotesi della sospensione – ha chiarito Nardelli - è attualmente in fase di studio e non è stata concretizzata in alcun atto deliberativo che ne definisca i parametri”.

Il capogruppo Russi ha chiesto di pensare “ad altre misure, ad esempio ad aumentare il numero di rate: i commercianti potrebbero essere facilitati a pagare importi più piccoli”.

Cinzia Gatti

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