Scuola e formazione - 16 settembre 2024, 11:36

Coordinamento Antifascista Universitario: "Vergogna le telecamere a Palazzo Nuovo"

"L’unica risposta politica che il Rettore ha saputo dare alla protesta è stata quella del controllo e della sicurezza"

"In questi giorni sono state installate 35 telecamere a Palazzo Nuovo".

A segnalarlo è il Coordinamento Antifascista Universitario. 

"Il numero ci è stato riferito ma potrebbe essere maggiore, dato che l’Ateneo, anche in questioni così delicate, è spesso opaco e silenzioso. Quello che è evidente, entrando nel Palazzo, è un sistema di telecamere piazzate nei luoghi in cui studenti, docenti e lavoratori camminano, si fermano, discutono, magari organizzano un’assemblea o persino si permettono di protestare. Vi sono problemi che dovrebbero essere chiariti dal Rettore e dalla governance di Ateneo: Perché sono state messe? Qual è la loro funzione? Chi sono i controllori? Vengono conservate delle registrazioni? È legittima una forma così capillare di controllo in un luogo di lavoro e di studio? In realtà, rispondere alle prime due domande è assai semplice. È sufficiente andarsi a rileggere le dichiarazioni del Rettore all’indomani della fine dell’occupazione di Palazzo Nuovo".

"Geuna aveva appunto dichiarato che sarebbero state installate le telecamere per rispondere alle richieste di una parte di docenti che chiede maggiore controllo. Vanno fatte due osservazioni. La prima riguarda la rapidità e l’efficienza sospette, visto che normalmente sono del tutto assenti negli interventi dell’Ateneo, come dimostra il fatto che a Palazzo Nuovo su nove ascensori solo due funzionano. È una situazione che va avanti da anni, che impedisce spesso l’accesso al palazzo e alle aule ai disabili e a chiunque abbia necessità di servirsi degli ascensori. La seconda è che, al di là della retorica del dialogo con gli studenti, l’unica risposta politica che il Rettore ha saputo dare alla protesta è stata quella del controllo e della sicurezza, una sicurezza da intendere come una quotidianità ordinata nella quale il dissenso deve essere affrontato come una questione di ordine pubblico e di repressione. Di fronte a questo, il Coordinamento Antifascista Universitario contesta questa scelta e chiede al Rettore, al Senato, al Direttore della Scuola di Scienze Umanistiche e ai Direttori i cui dipartimenti si trovano a Palazzo Nuovo di chiarire innanzitutto, pubblicamente, un intervento di carattere sicuritario che riteniamo contrasti con la libera espressione di tutt*". 

comunicato stampa