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Cronaca | 14 settembre 2024, 16:46

Carcere di Torino sempre più nel caos: da inizio anno 43 aggressioni e 61 agenti feriti

Ieri, venerdì 13 settembre, ancora episodi di violenza nel Padiglione B. L'Osapp denuncia: "Penitenziario totalmente alla deriva"

Carcere di Torino: da inizio anno 43 aggressioni e 61 agenti feriti

Carcere di Torino: da inizio anno 43 aggressioni e 61 agenti feriti

La denuncia del sindacato di Polizia Penitenziaria Osapp è fortissima: "Giornata campale ieri, 13 settembre, nel carcere di Torino al Padiglione B dove l’anarchia, la confusione e il caos regnano sovrani".

"Qui i detenuti spadroneggiano e fanno ciò che vogliono nel silenzio più assordante dei vertici dell’istituto e dell’amministrazione penitenziaria centrale che, ancora oggi, non ha nominato un comandante di reparto titolare, benché presenti 127 primi dirigenti e 234 tra dirigenti e dirigenti aggiunti di Polizia penitenziaria è necessario che la Corte dei Conti intervenga ed accerti le responsabilità".

La nota del sindacato di Polizia Penitenziaria ricostruisce così i fatti: "Un detenuto straniero pretendeva il cambio del proprio materasso, una volta accontentato, il detenuto sosteneva che il materasso fosse pieno di polvere e dunque non di suo gradimento. Il detenuto dava in escandescenza rovesciando le scrivanie e veniva spostato al reparto isolamento; durante il suo spostamento da un piano all’altro, sono rimasti feriti (5) cinque poliziotti per contenerlo e bloccarlo tanto che, nel contenimento, il detenuto ha colpito il personale con spintoni, calci e pugni facendo cadere rovinosamente per le scale alcuni membri del personale".

"È stato necessario accompagnare gli agenti al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria di Torino dove sono stati dimessi con una prognosi che va dai 20 giorni ai tre giorni ciascuno - aggiunge l'Osapp - Anche nella tarda serata di ieri un agente ha dovuto sopperire, da solo e con i detenuti tutti aperti alla vigilanza di circa 160 detenuti, i quali agiscono nell’anarchia più totale. Lo stesso detenuto che ha causato il ferimento dei cinque poliziotti nel primo pomeriggio, nella tarda serata, si è reso protagonista di altri episodi. Il medesimo, infatti, oltre a creare altri disordini ha anche appiccato fuoco alla cella causando il panico e la reazione dei compagni di detenzione e solo grazie all’Intervento immediato dall’esiguo personale presente si è evitato il peggio".

E ancora: "Sempre nella giornata di ieri, all’ottava sezione del padiglione B i detenuti hanno lanciato bombolette incendiate e altri oggetti nel corridoio della sezione impedendo al solo agente di servizio di effettuare le operazioni della conta. In sostanza, il padiglione B è un vero e proprio campo di battaglia, una guerra continua quotidiana, e a farne le spese sono solo i poveri agenti. Si è trattato dell’ennesima giornata campale con grave nocumento per l’incolumità fisica del personale di Polizia penitenziaria che vi presta servizio e della stessa popolazione detenuta".

Leo Beneduci, Segretario Generale dell'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), tuona: "L'episodio grave e i ripetuti eventi critici quotidiani sono la prova lampante del fallimento totale del nostro sistema carcerario". Beneduci afferma senza mezzi termini: "Viviamo in un mondo capovolto, dove i detenuti dettano legge e gli agenti sono ridotti all'impotenza. A Torino, un pugno di poliziotti doveva gestire l'intero padiglione B. È una follia!".

Il Segretario Generale dell'OSAPP sottolinea con rabbia: "Il carcere di Torino è diventato un vero e proprio carcere infernale senza un comandante di reparto titolare il personale di Polizia penitenziaria è totalmente abbandonato a se stesso senza guida e senza direttive, i detenuti spadroneggiano sono aperti e si rifiutano di farsi chiudere, in pratica, le regole le dettano loro. Intanto, le celle pullulano di armi rudimentali, lamette e telefoni, ma anche droga e grappa artigianale prodotta clandestinamente. Chi comanda davvero lì dentro? Da quando non viene effettuata una perquisizione straordinaria?".

Beneduci non si ferma e incalza: "Non illudetevi, Torino non è un caso isolato. Il carcere non è più un presidio di giustizia, ma una terra di nessuno dove lo Stato ha alzato bandiera bianca". E con tono accusatorio, conclude: "L'amministrazione penitenziaria è miope e incompetente. È questa la loro idea di gestione? Il sistema è al collasso, la società a rischio, il personale teme per la propria incolumità fisica. Necessita l’intervento urgente del Governo. Chiediamo aiuto al Ministro Nordio e al Sottosegretario Delmastro visto che l’amministrazione penitenziaria centrale afflitta da endemica incompetenza è completamente assente e ha abbandonato i suoi uomini a loro stessi".

redazione

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