Una commistione di stili in un unico edificio: casa Lattes

Al civico 21 di corso Sommelier, all'angolo con quello che era viale Stupinigi, ossia l'arteria che collegava la palazzina di caccia di Stupinigi, appunto, a Palazzo Reale e Palazzo Madama - l'attuale corso Turati - vi è un edificio che presenta l'unione di architettura Neogotica e Liberty: casa Lattes. 

Sita a pochi passi dalla stazione ferroviaria Porta Nuova, essa è il risultato dell'estro creativo dell'ingegner Giorgio Lattes, il quale dovette faticare non poco per ottenere il permesso dell'edificazione dello stabile.  

All'epoca, infatti, ogni progetto architettonico doveva essere sottoposto alla valutazione della Commissione D'Ornato. Lattes inviò, all'allora sindaco Secondo Frola, i "[...] progetti di case signorili per abitazione [...] che domanda costruire sul terreno di sua proprietà [...] in Torino" in una lettera datata 9 aprile 1909. 

Il permesso per l'inizio dei lavori venne finalmente concesso all'ingegnere il 24 agosto di quello stesso anno, quando a guida di Torino vi era Teofilo Rossi di Montelera. 

Ma veniamo alla struttura dell'edificio.  

Anzitutto, ciò che colpisce è l'utilizzo di colori differenti, che slanciano il fabbricato dando l'impressione che sia più alto dei suoi effettivi cinque piani: il grigio chiaro del piano terra, il rosso mattone coi mattoni a vista dei piani centrali ed infine il bianco dei vari bovindi e dell'ultimo piano. 

I bovindi sono frequenti nello stile Liberty, ma quì sono più sottili e sono sormontati da cupolette tipiche di uno stile più orientaleggiante, mentre i fregi che adornano balconi, finestre e porte finestre e le stesse finestre a sesto acuto e a loro volta contornate da sovrastrutture in pietra, appartengono allo stile tardo Neogotico.  

Sui balconi, decorazioni floreali riconducibili al Liberty si mescolano a quelle circolari a croce, proprie del Neogotico. 

Inizialmente pensata come casa da pigione, casa Lattes continua tuttora a ricoprire lo stesso ruolo. 

Passeggiando per le vie di Torino non si può non soffermarvisi dinanzi, per poter godere dello straordinario caleidoscopio di significati che offre e di emozioni che suscita.