Il 2024 è l'anno in cui Torino inizia la costruzione del proprio city branding. Il modo in cui la città sceglie di costruire la sua identità e di raccontarla, per promuoversi meglio nel resto d'Italia e all'estero, oltre ad attrarre risorse umane ed economiche. E per farlo verranno coinvolti i principali attori del territorio.
Il protocollo
Questa mattina a Palazzo Civico è stato siglato un protocollo d'intesa tra Comune, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Università degli Studi, Politecnico, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo. In preparazione a questo progetto nel 2023 é stato avviata un'indagine per cogliere la percezione di Torino, affidata all'Istituto Piepoli.
Il sondaggio
Nel capoluogo sono stati fatti oltre 5 mila questionari, composti da domande aperte e chiuse a cittadini, turisti, portatori di interesse. Nello specifico è stato chiesto quattro cose e aggettivi positivi che caratterizzano la città, ed altrettanti negativi. Sono stati poi proposti una serie di aggettivi tra cui scegliere, i valori identitari della città, come vedi la Torino del futuro.
Ora verrà avviato un sondaggio su scala nazionale per raccogliere le percezioni del capoluogo piemontese anche da parte degli italiani nel complesso. I dati raccolti dal Piepoli verranno illustrati il 24 ottobre alle 18 alla casa Teatro Ragazzi.
A delineare poi gli step successivi è il sindaco Stefano Lo Russo: "L'attività di city branding è connessa al racconto di Torino, il punto di arrivo di un lavoro condiviso. Ad ottobre 2024 verrà lanciato un bando di gara europeo per individuare un'agenzia di comunicazione per lavorare allo sviluppo del progetto, nel 2025 ci sarà l'aggiudicazione e definizione della strategia di posizionamento".
432mila euro di investimento
Nel triennio 2025/2026/2027 ci sarà la costruzione, condivisione e consolidamento del brand, oltre alla successiva diffusione.
L'investimento complessivo sui tre anni è di 432mila euro, interamente finanziato dal Comune, che avrà un compito di regia.
Il commento
Per il presidente della Camera di Commercio Dario Gallina: "È importante che il percorso verso l’individuazione del nuovo brand di Torino sia plurale e condiviso, sia per avere un risultato più rappresentativo di tutte le anime della città, sia per ampliarne la visibilità e la diffusione a livello nazionale e internazionale". Parole condivise dai rettori del Politecnico Stefano Corgnati e di UniTo Stefano Geuna, così come dal Segretario Generale di Fondazione CRT Annapaola Venezia e dal Presidente di Compagnia di San Paolo Marco Gili.
Critico sul city branding il vice-capogruppo regionale di Fratelli d'Italia Roberto Ravello, che definisce l'operazione "un'arma di distrazione di massa, una sorta di cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dalle profonde lacune dell’amministrazione targata Lo Russo”.
“Mentre il sindaco imbelletta e incipria il proprio operato – continua l'esponente del partito della Meloni– i cittadini continuano a non avere risposte su temi ben più cogenti, quali il trasporto pubblico locale e la sicurezza".