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Politica | 10 settembre 2024, 18:22

Carcere della Vallette, le consigliere di Avs e Sinistra Ecologista: “La protesta delle detenute è pacifica e va ascoltata”

Sara Diena, Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro hanno fatto visita al penitenziario torinese: "Queste donne non chiedono la grazia ma il rispetto dei loro diritti”

Carcere della Vallette, le consigliere di Avs e Sinistra Ecologista in visita

Carcere della Vallette, le consigliere di Avs e Sinistra Ecologista in visita

Siamo entrate oggi dentro al Carcere di Torino dopo la lettera inviata da 57 donne detenute che hanno scelto di avviare una protesta pacifica, attraverso lo sciopero della fame a staffetta per denunciare le condizioni all’interno della struttura. Non chiedono la grazia ma il rispetto dei loro diritti”: così Sara Diena, consigliera comunale di Sinistra Ecologista, entrata oggi al Lorusso e Cutugno insieme alle tre consigliere regionali di Avs Alice Ravinale, Valentina Cera e Giulia Marro

Marro: "Grande  sofferenza psichica e psicologica"

“La sofferenza psichica e psicologica è elevata e non trova adeguata risposta: a doversene fare carico sono spesso gli agenti di polizia penitenziaria che non ne hanno le competenze. È noto e ci è stato confermato un problema di abuso di trattamento con psicofarmaci che talvolta si traduce in vere e proprie dipendenze, alcuni di questi farmaci sono poi stati sospesi dalle stesse amministrazioni carcerarie in Italia per questo motivo” spiega Marro.

Cera: "Condizioni sanitarie tragiche"

“Anche la questione sanitaria in carcere sta diventando tragica - aggiunge Cera - registriamo una assenza di presa in carico che va dalle patologie più semplici, come le visite dentistiche o oculistiche, fino alla mancanza di controlli post operatori dopo interventi gravi per patologie serie”.

Ravinale: "Provvedimenti contro il sovraffollamento"

“Le donne in sciopero chiedono reali provvedimenti contro il sovraffollamento a partire dal riconoscimento di maggiori sconti di pena per buona condotta, oggi in discussione alla Camera su proposta delle opposizioni, ma anche l’applicazione delle normative già vigenti e che rimangono solo sulla carta per la carenza di applicazione delle misure alternative alla detenzione e per gravi ritardi della magistratura di sorveglianza costantemente sotto organico. Anche il decreto Nordio, comunque insufficiente, per ora non trova applicazione. Occorre ragionare sulla depenalizzazione di reati minori: non si può entrare in carcere per pochi mesi per reati bagatellari. Abbiamo incontrato più persone in questa situazione, donne che avevano un lavoro e che lo hanno perso. Che senso ha?” conclude Ravinale.

comunicato stampa

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