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Attualità | 08 settembre 2024, 11:00

Non solo sci: montagna, un patrimonio culturale e civile anche per le nuove generazioni

Come attrarre le nuove generazioni, privilegiando i paesaggi naturali alla città. Comunicazione e passaparola sono fondamentali per promuovere la montagna: una volta che la si scopre, è impossibile non innamorarsene

Immagine di repertorio delle montagne torinesi durante l'estate

Immagine di repertorio delle montagne torinesi durante l'estate

E’ anche nella montagna che si fondano le radici culturali, ed è dunque importante considerare questo tipo di territorio come un ricco patrimonio ambientale ed umano. E’ fondamentale rafforzare l’identità locale, valorizzando il territorio attraverso il mantenimento del patrimonio culturale e civile.

Vivere la natura andando in montagna incentiva il benessere mentale e fisico. Diversi studi dimostrano che vivere in montagna o anche solo trascorrere dei week end facendo escursioni, ha un impatto sulle persone molto positivo. Non c'è solo lo sci d'inverno e non ci sono solo le iniziative delle montagne olimpiche, ricordando i Giochi del 2006.

E’ risaputo che i giovani ormai non vogliono affaticarsi troppo, ma è davvero così per tutti? Perché? Si può fare qualcosa?

Secondo Thomas le nuove generazioni non vanno più in montagna perché è un’attività troppo faticosa, non hanno più la testa per affrontare questo tipo di situazioni e hanno paura della solitudine. “Vado spesso a camminare tra i monti perché mi permette di connettermi profondamente con il mio corpo e mi da soddisfazione e libertà”. Per Thomas la montagna è una maestra di vita: “Alcune emozioni si provano solo in montagna e si sentono dentro a noi stessi in maniera così profonda che sono impossibili da raccontare. Sono convinto che bisognerebbe incentivare i ragazzi ad avvicinarsi a questo tipo di attività, cercando di ispirarli a conoscere meglio se stessi riconnettendosi con la natura “credo che molti non accoglierebbero questa proposta – afferma Thomas - perché sono distratti da cose più futili e meno impegnative.”

Anche Francesco afferma che oramai i ragazzi si stanno allontanando dalla natura perché preferiscono la città. “Ora è da un po’ che non vado in montagna, ma vorrei tornare a farlo, mi sto organizzando con un mio amico per andare a fare un’escursione in bici. “ - racconta Francesco - La montagna mi piace per l’aria pura, per i paesaggi e per il piacere che si prova percorrendo i sentieri.” Secondo Francesco fare escursioni insegna il coraggio ma anche a stare in un gruppo e a gestirsi autonomamente senza le comodità della città. Per questo secondo lui sarebbe utile organizzare delle feste in alta quota per attrarre giovani in altitudine.

“Sono pochi i giovani a cui piacciono i paesaggi naturali – afferma Giada - , la maggior parte preferisce visitare le città dove può trovare maggiori attrazioni turistiche e svago.” Secondo quanto affermato i ragazzi vanno in montagna solo per scopi sportivi, come ad esempio lo sci. Giada non fa escursionismo perché la sua famiglia preferisce altri paesaggi come il mare e il lago. “Le montagne potrebbero essere sponsorizzate tanto quanto le località balneari in estate – propone Giada - dei locali in alta quota attrarrebbero molti giovani se pubblicizzati nella giusta maniera, magari invitando degli ospiti famosi tra i giovani.” Abbassare i prezzi degli sport invernali incentiverebbe sicuramente l’affluenza dei giovani nelle località di montagna.

“Sono l’unica nel mio gruppo di amici a cui piace fare escursioni” spiega Laura. Secondo la giovane i suoi coetanei dovrebbero essere abituati fin da piccoli ad avere un buon rapporto con la natura e con la montagna. “L’educazione alla disciplina e alle norme di sicurezza da rispettare nei luoghi naturali dovrebbe partire dalle famiglie – afferma Laura - i sentieri, inoltre, dovrebbero essere curati maggiormente per poter rendere accessibile il passaggio anche alle famiglie con bambini piccoli e ad escursionisti meno esperti.”

Alessio va spesso in montagna, ciò che lo spinge a farlo è l’amore per il territorio e le sensazioni che prova solo lì: “Quando io ed i miei amici saliamo alla mattina presto l’atmosfera diventa quasi mistica e si ha modo di pensare staccando dalla routine quotidiana.” Per Alessio la montagna insegna l’importanza dell’attenzione: non bisogna mai abbassare la guardia durante le escursioni. E poi c'è il rispetto: è fondamentale assumere un comportamento diverso da quello che si ha in città ed avere riguardo della tradizione e dei lavori che vi vengono svolti. “Facendo spesso escursionismo, soprattutto dopo il Covid ho visto un aumento dei giovani nelle nostre vallate - afferma Alessio - , sono state riscoperte quando non si poteva uscire dalle proprie provincie.” Camminate in montagna, la riscoperta della natura, possono essere incentivate tramite iniziative sportive e la pubblicizzazione “Scrivere articoli su questa tematica può essere molto utile.” 

Ci sono molti eventi nei rifugi che vengono pubblicizzati tramite i social e si potrebbero anche realizzare delle mappe più chiare per evitare che ci si possa perdere. La comunicazione ed il passaparola sono fondamentali per promuovere la montagna e, una volta che la si scopre, è quasi impossibile non innamorarsene.

Le montagne sono un elemento fondamentale nell’identità culturale piemontese e dare un futuro a questi territori è estremamente importante. Andrebbero mantenute nella loro tradizione e nella loro essenza più profonda e per fare in modo che questo avvenga è importante che i giovani mantengano un legame profondo con la natura. Un percorso che potrebbe risultare difficile, ma un’avventura che permette ai ragazzi di mettersi in gioco, commisurarsi con diverse situazioni e crescere.

redazione

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