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Economia e lavoro | 06 settembre 2024, 16:17

Emergenza Blue Tongue, Carenini (Cia): "Bene il tavolo con la Regione, non lasciare soli gli allevatori"

La richiesta: "Servono vaccini e controllo sulle importazioni degli animali"

Emergenza  Blue Tongue, Carenini (Cia Piemonte): "Bene il tavolo con la Regione"

Emergenza Blue Tongue, Carenini (Cia Piemonte): "Bene il tavolo con la Regione"

«Chiediamo alla Regione Piemonte di farsi carico di un piano vaccinale contro la Blue Tongue, V8, e di un programma di protezione per le importazioni di capi da allevamento o da macello da altre Regioni italiane o Stati europei. L’alto tasso di mortalità che si sta riscontrando negli allevamenti ovini, che in alcuni casi ha raggiunto picchi tra il 30 e il 40 per cento della consistenza della stalla, richiede interventi urgenti ed efficaci. Al momento, le somministrazioni agli animali sono totalmente a carico degli allevatori e le dosi di vaccino risultano di difficile reperimento, così come i prodotti per i trattamenti repellenti, per cui i costi hanno raggiunto livelli insostenibili dalle aziende agricole». Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, all’uscita del Tavolo verde convocato in tarda mattinata al Palazzo della Regione sull’insorgenza di importanti focolai di Blue Tongue, V8, che stanno mettendo a serio rischio non solo il patrimonio ovino piemontese, ma anche quello bovino, come tempestivamente segnalato dalla stessa Organizzazione agricola.

«Oltre al danno – continua Carenini -, potrebbe aggiungersi la beffa per le aziende che hanno aderito alle misure di pagamento diretto, quali la Domanda Unica, le domande del Complemento di Sviluppo Rurale e le domande di bando annuale 2024, in quanto il mancato rispetto degli impegni sottoscritti nei diversi atti amministrativi, quali il non raggiungimento del rapporto di carico Uba/Ha degli animali al pascolo, o l’impossibilità di sostituire i capi deceduti, potrebbe comportare, oltre al blocco dei pagamenti dei premi, ulteriori penalità, sino al totale decadimento della domanda e la restituzione dei sostegni già percepiti».

Su questo fronte, in particolare, Cia Piemonte ha chiesto che sino a emergenza conclusa gli allevatori non vengano penalizzati per eventuali loro inadempienze causate dalla Blue Tongue, indipendenti dalla loro volontà.

«Ringraziamo gli assessori regionali all’Agricoltura Bongioanni e alla Sanità Riboldi – commenta Carenini -, per la celerità con cui hanno risposto alla nostre sollecitazioni convocando il Tavolo dedicato a questa nuova emergenza zootecnica. E’ necessario mantenere un monitoraggio costante della situazione e predisporre un piano di sostegno economico alle aziende agricole gravemente danneggiate dall’epidemia».

Annuncia l’assessore Paolo Bongioanni: «Mi attiverò immediatamente con il mio omologo della Regione Sardegna chiedendogli un congruo numero di dosi di vaccino. Chiederò al Ministero dell’Agricoltura un sostegno a 360 gradi, e a quello della Salute di fare regìa a livello nazionale, di interessarsi con la Francia per avere la disponibilità di almeno 20mila dosi e introdurre l’obbligo di immunizzazione anche sul cosiddetto “ceppo 3” che è quello che sta imponendosi e che non vogliamo arrivi in Italia. Come Regione, inoltre, cercheremo assieme al presidente Cirio e all’assessore Riboldi di individuare le risorse per poter garantire agli allevatori un contributo a titolo di rimborso parziale per ogni vaccinazione effettuata a titolo volontario».

Sottolinea l’assessore Riboldi: «Come Assessorato alla Sanità siamo disponibili a un contributo per la vaccinazione. Finora solo una Regione, a statuto speciale, ha utilizzato questa via e quindi è necessaria una valutazione approfondita dal punto di vista giuridico che stiamo già effettuando. In ogni caso, ribadisco che vi è la volontà di collaborare con le organizzazioni agricole e con gli operatori per salvaguardare il comparto che affronta una situazione che desta preoccupazione».

Conclude Bongioanni: «Anche se meno devastante della Psa sul piano sanitario ed economico, la Blue Tongue incide comunque su un settore importante della filiera d’eccellenza agroalimentare piemontese. Per questo ho voluto ribadire alle associazioni di categoria la necessità che, anche in questo caso, tutti applichino il massimo impegno nell’attuare le previste misure di biosicurezza».

comunicato stampa

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