Cronaca - 04 settembre 2024, 11:01

Il lavoro in nero prende quota: i carabinieri controllano (e multano) anche negozi e attività montane

Sono state 27 le imprese finite sotto la lente d'ingrandimento. Scoperte posizioni irregolari, ma anche la presenza di videocamere senza autorizzazione per controllare gli addetti

I carabinieri hanno effettuato controlli anche in quota

Dal 1 agosto, su tutto il territorio di competenza, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, con l’aiuto dei colleghi dell’Arma Territoriale del Comando Provinciale Carabinieri di Torino, hanno sottoposto a controllo 27 attività di vario genere, effettuando una serie di accertamenti nell’intera provincia. L'obiettivo: verificare il rispetto delle normative in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche il contrasto del fenomeno del lavoro sommerso.

Tra Torino e provincia sono state sei le attività commerciali - ristoranti, bar, pub e aziende agricole - sanzionate: tre le posizioni lavorative irregolari. Le ispezioni hanno consentito di individuare un’azienda agricola che, nella sede operativa nell’alta Valle di Susa presso l’alpeggio in località montana, utilizzava un lavoratore in nero per il governo del bestiame al pascolo.

Nei pressi del capooluogo, poi, due titolari di bar sono stati sanzionati - nel primo caso - per l’impiego di un lavoratore in nero, con relativa sospensione dell’attività imprenditoriale e nel secondo per l’impiego di sistemi di videosorveglianza non autorizzati nei luoghi di lavoro.

Nelle aree di montagna interessate da turismo estivo, poi, sono state rilevate in due bar/pasticceria l’impiego di lavoratori in nero e l’impiego di sistemi di videosorveglianza non autorizzati per controllare i lavoratori "di nascosto". Infine, nell’Alta Valle Orco, un esercizio di ristorazione è stato temporaneamente sospeso dall’attività in quanto senza documentazione per la valutazione rischi.


Successivamente al controllo dei militari, le posizioni dei lavoratori precedentemente “in nero” sono state così regolarizzate per il periodo sommerso con la ricostruzione vera e propria del rapporto di lavoro: i datori di lavoro hanno così dovuto versare la mancata contribuzione e retribuzione dei lavoratori, oltre alle previste sanzioni. Complessivamente i provvedimenti sanzionatori di carattere

amministrativo ammontano a euro 21.500.

redazione