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Attualità | 31 agosto 2024, 11:24

Il Museo del giocattolo di Luserna San Giovanni ha chiuso temporaneamente i battenti

L’associazione che lo gestiva in convenzione con il Comune ha riconsegnato le chiavi in anticipo rispetto alla scadenza dell’accordo

Alcune trottole del Museo del Gioco e del Giocattolo di Luserna San Giovanni

Alcune trottole del Museo del Gioco e del Giocattolo di Luserna San Giovanni

Rimarrà un per un po’ di tempo chiuso il Museo del gioco e del giocattolo di Luserna San Giovanni che custodisce la collezione di Giovanni Peyrot, medico pinerolese e collezionista scomparso nel 2021. L’associazione Fili di Luna che lo gestiva dal 2018 ha infatti riconsegnato le chiavi degli spazi di via Diaz 21, il 19 agosto, con quattro mesi di anticipo rispetto alla chiusura della convenzione con il Comune di Luserna San Giovanni. “In questi anni ci siamo sentiti ‘lasciati soli’ dal Comune: nonostante nel consigliere con delega alla cultura Elena Marcellino (che nello scorso mandato era assessore, ndr), e nell’ufficio cultura avessimo trovato dei buoni interlocutori, l’ente non ha risposto alle richieste che ci avrebbero permesso di gestirlo serenamente” spiega Chiara Genevro, presidente dell’associazione.

Avrebbero avuto bisogno, ad esempio, di un intervento al controsoffitto della sala dalle bambole da cui cadono i calcinacci, di un’igienizzazione profonda del bagno, di un sito internet e di un contributo per pagare una guida che si occupasse delle visite nel periodo estivo, quando Genevro è alle prese anche con la gestione del campeggio di Bobbio Pellice. “Ci siamo dovuti occupare noi direttamente anche di rimuovere le persiane che ormai erano molto vecchie, deteriorate e cominciavano ad essere pericolose per chi transitava sulla strada” aggiunge la presidente. Nella convenzione con il Comune sciolta in anticipo, l’associazione doveva garantire l’apertura del museo il sabato, su prenotazione, e di fare le pulizie. Incassava gli introiti degli ingressi e delle attività e le utenze venivano pagate dall’ente.

Marcellino era stata una dei sostenitori della convenzione con l’associazione ed esprime il suo rammarico: “Mi dispiace per la sua chiusura anticipata e siamo consapevoli delle richieste che l’associazione ci ha sempre posto con molto garbo ma non è stato possibile trovare le risorse in bilancio per intervenire”. Sottolinea inoltre le difficoltà a svolgere lavori in edifici come quello di via Diaz: “In passato siamo riusciti a ristrutturare la sala al primo piano dando la possibilità di accogliere scolaresche ma si tratta di un immobile molto antico, vincolato”.

Dopo la consegna delle chiavi, l’ufficio cultura del Comune ha fatto l’inventario dei pezzi contenuti nella collezione del museo, che Fili di Luna aveva contribuito a ingrandire recuperando attraverso donazioni circa 250 antichi esemplari. Con la chiusura del Museo, inoltre, i volontari hanno svuotato anche il Mercattolo: mercatino dell’usato che serviva a raccogliere fondi per gestire l’esposizione di via Diaz. La chiusura del negozietto in via Roma svuota un altro locale dei portici del municipio.

Per quanto riguarda il Museo di via Diaz, l’Amministrazione comunale non ha ancora perso le speranze di poterlo riaprire: “A settembre riprenderemo l’interlocuzione con l’associazione Fili di Luna perché ci piacerebbero potessero tornare ad occuparsi dell’esposizione magari con un accordo più flessibile che preveda l’apertura solo su prenotazione. Quel Museo è una ‘piccola bomboniera’ e vogliamo riaprirlo” è determinata Marcellino.

Elisa Rollino

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