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Eventi | 29 agosto 2024, 11:11

TOdays Festival, gli LCD Soundsystem trasformano la Confluenza in un grande dancefloor

I primi grandi headliner della rassegna musicale non hanno deluso le aspettative, divertendo e facendo ballare il pubblico. Stasera gli Overmono, in attesa di Mahmood e Massive Attack

concerto dal vivo

Sono giorni di musica e spettacolo con Todays

Un vero e proprio, e gigantesco, dancefloor: è questa la veste in cui si è trasformato, nella serata di lunedì, il Parco della Confluenza a Torino. Merito degli LCD Soundsystem, primi grandi headliner del rinnovato TOdays Festival, protagonisti della seconda giornata dopo l'anteprima gratuita di domenica con il frontman dei Lumineers Jeremiah Fraites.

Confluenza disco club

La band americana capitanata da James Murphy, vero e proprio collettivo musicale composto da ben 8 elementi tra chitarre, basso, batterie, percussioni e tastiere, non ha deluso le aspettative, divertendo e facendo ballare un pubblico scatenato e discretamente numeroso. Il loro inconfondibile mix punk-elettronico, oltre a non annoiare mai nonostante il passare degli anni e l'avvento di nuove e agguerrite leve, nel tempo è stato in grado di renderli trasversali a generi e classificazioni; i newyorkesi hanno scelto proprio il TOdays per la propria unica data italiana a 6 anni di distanza dall'ultimo concerto sul territorio nazionale.

Prima di loro, c'era grande curiosità per vedere all'opera (per la prima volta a Torino) i Nation of Language, trio synth-pop originario di Brooklyn che, alla soglia del terzo album, sta cercando la consacrazione planetaria: trascinati dall'energia del frontman e chitarrista Ian Richard Devaney e dalle elettroniche sintetiche di Aidan Noell (i due sono una coppia anche nella vita), il gruppo si è confermato su alti livelli anche dal vivo grazie a un sound che, pur attingendo a piene mani dagli anni '80 (Orchestral Manoeuvres in the Dark, su tutti), risulta comunque attuale e bilanciato ricevendo in cambio balli sfrenati e applausi.

Finalmente Arlo Parks

Finalmente, è proprio il caso di dirlo: dopo il forfait di 3 anni fa a causa del Covid, Arlo Parks sul palco del TOdays è riuscita a salirci davvero. E lo ha fatto, proprio come sarebbe dovuto accadere nel 2021, da headliner, più precisamente nella serata di martedì: la cantautrice londinese dall'anima black, forte della sua ormai consolidata “fama” che la vede tra i nomi di punta della scena musicale britannica, si è mossa con la consueta sicurezza di fronte a un pubblico compiaciuto ma – e questo va sottolineato – non proprio folto. Prima di lei, ad aprire le danze ci hanno pensato gli English Teacher, astro nascente dell'indie inglese in grado di movimentare l'attesa, e i “mostri sacri” dell'elettronica Tangerine Dream, protagonisti di un suggestivo set con echi cinematografici.

Si riparte con gli Overmono

Dopo un giorno di pausa, questa sera il TOdays ritorna all'insegna dell'elettronica: sul palco della Confluenza saliranno infatti gli Overmono, preceduti da Yellow Days e dai C'Mon Tigre. Domani, invece, sarà la volta delle “vecchie glorie” della scena alternativa britannica The Jesus and Mary Chain (insieme a Fast Animal and Slow KidsElephant Brain e Brucherò nei Pascoli); resta grande, infine, l'attesa per gli eventi conclusivi di sabato con Mahmood (insieme ai Jupiter & Okwess e agli A Toys Orchestra), e di lunedì con i Massive Attack.

Un primo bilancio

Quando siamo ormai giunti a metà TOdays, è già possibile tracciare un primo bilancio della rassegna. Nonostante l'indubbia qualità della proposta musicale, infatti, i vuoti di pubblico di martedì lasciano alcuni interrogativi sull'organizzazione generale, che potranno essere smentiti dalle prossime serate o comunque affrontati e risolti in attesa delle edizioni future. Un festival musicale lungo una settimana con concerti nei giorni lavorativi riesce a essere sostenibile (economicamente, fisicamente e psicologicamente) per gli spettatori? Le line-up sono troppo sbilanciate? In attesa delle risposte definitive (ci sarà sicuramente tempo e modo), godiamoci la musica.

Marco Berton

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