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Attualità | 24 agosto 2024, 17:38

'No Todays al Parco della Confluenza', protesta dei comitati: "Spostate il festival"

Gruppi e associazioni ambientaliste hanno risposto agli organizzatori dell'evento musicale che avevano parlato di "confronto sereno"

'No Todays al Parco della Confluenza', la protesta dei comitati: "Spostate il festival"

'No Todays al Parco della Confluenza', la protesta dei comitati: "Spostate il festival"

Alla vigilia del festival Todays non si placano le proteste dei gruppi ambientalisti che criticano lo spostamento della kermesse dallo Spazio 211 al parco della Confluenza. Il comitato "No Todays al Parco della Confluenza" si è radunato nel primo pomeriggio alle porte del parco per spiegare alla cittadinanza l'impatto di un tale evento su un'area naturale.

"Clima sereno? Non è vero"

I membri del comitato hanno risposto agli organizzatori - i fratelli Boasi della Fondazione Reverse - che avevano parlato di "confronto sereno" e di aver seguito tutte le prescrizioni dell'ente Parco. "I Boasi - commentano dal comitato - hanno detto di essere stati in contatto con chi ha organizzato le proteste e che c'è stato un clima sereno, ma questo non è vero. I responsabili del festival ci hanno contattati telefonicamente e chiesto un punto di incontro e mediazione, ed è stato risposto loro che l'unico punto di incontro è spostare il festival in un altro posto senza impatto ambientale, e convenuto che questo non è possibile non può esserci nessun punto di incontro".

Le accuse alla giunta Lo Russo

Dito puntato contro il sindaco Stefano Lo Russo e i suoi assessori: dalla vicenda degli alberi di corso Belgio alla costruzione dell'ospedale nella Pellerina, passando per Esselunga nel parco Artiglieri di Montagna e la Cittadella dello sport al Meisino, questo episodio si aggiunge a quello che ormai è un vero e proprio scontro aperto tra la Giunta e una parte dei cittadini che chiede maggiori tutele per il verde della città. "Vogliamo denunciare - dicono dal comitato - la questione dello sfruttamento delle aree verdi cittadine per speculazione, che sia edilizia o dei grandi eventi, della giunta a guida PD di Lo Russo, sostenuto anche da Sinistra Ecologista che si dicono ambientalisti ma fanno parecchi passi indietro quando si parla di difendere la natura dalle devastazioni".

I partecipanti alla contestazione hanno sottolineato l'impatto di un tale evento su di un'area naturale che confina con una zona a protezione speciale come il Parco del Meisino, oltre che sulla biodiversità dello stesso Parco della Confluenza e il rischio del danneggiamento del prato. "L'Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese - spiegano - che deve rilasciare la Valutazione di Incidenza (Vinca), si è limitato ad alcune prescrizioni senza nessun controllo. Si tratta inoltre solo di prescrizioni per limitare i danni: la valutazione stessa elenca potenziali danni e si limita a prescrivere la mitigazione".

La chiusura della ciclabile

Critiche anche alla gestione della mobilità. L'intenzione degli organizzatori di promuovere la mobilità attiva, con l'allestimento di un parcheggio per biciclette e monopattini, si scontra con la chiusura per 25 giorni della pista ciclabile che attraversa il parco.

"La ciclabile è chiusa dal 16 agosto al 9 settembre - il commento di Flavio del collettivo Toroller - e i ciclisti che usano solitamente questo transito sono costretti a utilizzare la pericolosa Strada di Settimo, tra cui moltissimi rider che sono la categoria più a rischio per questa chiusura. Non basta il bicchiere eco friendly per definire sostenibile un evento, invito gli assessori e gli organizzatori a percorrere in bici questo tratto di strada".

Francesco Capuano

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