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Volley | 21 agosto 2024, 08:33

Dalla maglia della nazionale alle degustazioni in cantina

La nuova vita di Letizia Camera. La palleggiatrice ha chiuso la sua carriera a Pinerolo e i Boys sono andati a trovarla nel suo luogo di lavoro

Letizia Camera nella sua nuova veste lavorativa

Letizia Camera nella sua nuova veste lavorativa

“La scelta di lasciare la pallavolo l’ho maturata verso dicembre, quando mi ero ripresa dall’infortunio e stavo bene. È stata una decisione molto ponderata nei mesi: ho capito che ero arrivato in un momento della vita ero pronta per una nuova avventura”. Per questa ragione Letizia Camera ha deciso di abbandonare il taraflex alla fine di una stagione strepitosa con la Wash4green Pinerolo. Ora cura visite e degustazioni per l’azienda vinicola Olim Bauda di Incisa Scapaccino, nell’Astigiano. Palleggiatrice classe 1992, Camera ha disputato 15 stagioni in A1 ed è stata parte delle nazionali giovanili e della maggiore.

Quella con Pinerolo è stata un’annata dove siamo andate molto bene e l’ambiente era sereno, come il clima nello spogliatoio – rivela –. Era l’annata giusta per lasciare, perché la stagione era stata più che soddisfacente”. Guardando al suo passato confessa: “Quindici stagioni in A1 non sono poche. Mi sono tolta tante soddisfazioni. E in tanti hanno provato a farmi tornare indietro sulla decisione, ho anche vacillato, ma poi tornavo decisa sulla mia scelta di nuova vita”.

Per ora quella con il volley è una storia chiusa: “L’ho abbandonata del tutto ed ora non mi manca. Ma non escludo di tornare a un livello più basso. Per ora è un bellissimo viaggio che appartiene al passato”. Nel frattempo, però, ha iniziato a fare l’allenatrice di beach volley nel suo centro sportivo, vicino a Vigevano.

Quando ha annunciato il suo addio alla fine di gara 2 dei quarti dei play off, contro la sua ex Milano, non aveva ancora una prospettiva, ma solo un’idea: “Volevo lavorare nel mondo del vino. La passione mi è venuta il primo anno in cui ero a Scandicci e ho fatto una visita nel Chianti”. Laureata in Lingue Straniere, con Master in Turismo, ha fatto i corsi da sommelier, scoprendo una nuova vocazione: “All’inizio volevo solo farmi una cultura, poi ho capito che volevo lavorare in questo settore”.

Il colloquio con l’azienda dove lavora si è tenuto due giorni dopo la caduta dell’ultima palla: “Sono andata senza pretese. Ma è andata molto bene e ho iniziato a lavorare a fine aprile” ammette entusiasta. Lei si occupa di accompagnare i visitatori tra i vigneti e in cantina e far assaggiare loro i prodotti dell’azienda: “È successo che qualcuno mi riconosca, perché a me piace impostare la visita sulla chiacchierata. Io chiedo, ci raccontiamo e viene fuori che ho cambiato vita e mi dicono ‘Ecco dove ti avevo già vista’”. Tra i visitatori della cantina c’è stata anche una delegazione dei Pinerolo Boys: “È stato bello e divertente. Mi hanno chiesto se mi mancava giocare. Abbiamo parlato un po’ dell’anno scorso e delle aspettative per la nuova annata – conclude –. Ma sono stati anche molto attenti alle mie spiegazioni, durante la visita”. 

Marco Bertello

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