/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 20 agosto 2024, 18:55

Dal cotone all’elettronica: Cazzadori ha compiuto cento anni e racconta un pezzo di storia del Pinerolese

Vittorio, con la moglie Luciana e il figlio Luigi, gestiscono il negozio tornato nel centro storico della città dove venne fondato nel 1924

Vittorio Cazzadori e Luciana Biz nel negozio che ha compiuto 100 anni

Vittorio Cazzadori e Luciana Biz nel negozio che ha compiuto 100 anni

Un ritorno alle origini dopo aver accompagnato per cento anni i pinerolesi nell’evoluzione turbolenta dell’elettronica. Cazzadori quest’anno ha celebrato un anniversario che in pochi raggiungono, nella sede di via del Duomo 25 dove si è spostato nel 2022, lasciando i locali di via Buniva all’angolo con via Virginio.

Le origini e il presente

Arturo Cazzadori aveva fondato la sua attività di vendita di materiale elettrico nel 1924 lì vicino: all’angolo tra via del Duomo e via del Pino, dove rimase per diversi anni prima di passare in piazza Tegas perché ormai il negozio era diventato troppo piccolo. “Riceveva i fornitori facendoli sedere con lui proprio lì all’angolo. A quel tempo non venivano i venditori ma direttamente i titolari delle aziende fornitrici, accompagnati dall’autista. Mio suocero conduceva la trattativa con sobrietà: difficilmente infatti i fornitori scendevano di prezzo rispetto a ciò che era stabilito” a ricordare la figura del fondatore è la nuora Luciana Biz, lavora nel negozio accanto al marito Vittorio Cazzadori che ha rilevato l’attività dal padre. Ottantaseienne lui, e di un anno più giovane lei, accolgono i clienti in un centro storico che gli è rimasto famigliare: “Siamo contenti di essere tornati: il centro storico di Pinerolo è bello anche se bisognerebbe migliorare un po’ l’arredo urbano e la pulizia” osserva Vittorio Cazzadori che cominciò a stare dietro al bancone a diciassette anni.

Il trasferimento da via Buniva non è stato indolore: “Siamo andati via perché l’attività economica si era ridimensionata e i costi di conduzione dei locali erano troppo alti. Purtroppo l’evoluzione del mercato dell’elettronica è stato tale che ora tanti si riforniscono attraverso Amazon, o la grande distribuzione, e vengono in negozio solo per gli acquisti minori” spiega.

L’evoluzione dell’elettronica

Nato come negozio di materiale elettrico ha saputo adattarsi all’avvento dell’elettronica vivendo i suoi tempi d’oro con la diffusione dei telefoni nelle case: “Ci sono stati anni in cui la gente non si accontentava più dei vecchi telefoni della Sip: tutti volevano in casa apparecchi nuovi con design più moderni. C’era la corsa a comprarli soprattutto per i regali di Natale. Il mercato stava esplodendo” ricorda Cazzadori. Allora l’azienda aveva più dipendenti mentre ora sono rimasti i coniugi con il figlio Luigi.

Assieme ai bei ricordi emerge anche la fatica ad adattarsi all’evoluzione del mondo dell’elettronica: “È un settore dove i cambiamenti sono stati sempre più veloci e da poco prima del 2010 – ammettono – è tutto più difficile”.

Il rapporto con i clienti e il centro città

Tuttavia il gusto dei rapporti con i clienti è rimasto pressoché invariato: “Dopo un po’diventano di famiglia e vengono da noi per essere aiutati magari senza un’idea chiara di ciò che devono comprare ma con la foto del problema che devono risolvere. Questa è proprio la parte del lavoro che continua a piacerci” sorride Biz. E per certi versi anche il centro storico della città sembra rimasto quello di una volta: “Certo non possiamo più organizzare le cene tra attività commerciali che si facevano almeno una volta all’anno in passato: tanti di noi infatti non si conoscono più perché il ricambio delle gestioni è più veloce – rivela Cazzadori –. Tuttavia apprezziamo altri aspetti come la presenza della zona a traffico limitato, in via Buniva infatti abbiamo avuto modo di verificare che il traffico intenso di auto non favorisce il commercio. Inoltre si vede tanta gente passare a piedi o in bici, come si faceva una volta”.

L’amore per le valli Chisone e Germanasca

Ma i coniugi Cazzadori sono stati testimoni di cambiamenti non solo sul lavoro ma anche nel tempo libero. Membri dell’associazione alpinistica Giovane Montagna hanno frequentato molto la Val Chisone e la Val Germanasca. “Nel tempo libero andavamo spesso in montagna salendo in tram fino a Perosa Argentina e in bus fino a Prali” raccontano. Col passare degli anni, a causa della crisi industriale, hanno assistito al calo demografico nelle Valli che amano: “Le abbiamo sempre frequentate: d’altronde il padre di mio suocero Arturo, Edoardo Cazzadori, era stato direttore per diversi anni del Cotonificio Widemann di San Germano Chisone, oltre che della Turati di Luserna San Giovanni” racconta Biz. A preoccuparli, infine, c’è il futuro di Pinerolo: “Purtroppo la città sta diventando un dormitorio: ormai la gente si reca a lavorare a Torino e nel Saluzzese”.

Elisa Rollino

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium