Per la celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia, Torino ospitò un grande evento, durante il quale giunsero nel capoluogo sabaudo più di quattro milioni di visitatori. Si tratta dell'Esposizione Internazionale del Lavoro, conosciuta più semplicemente come Italia '61.
Nel corso di questa manifestazione, vennero inaugurate numerose attrazioni tra cui l'ovovia che collegava, attraverso il cielo, l'Esposizione con il Parco Europa di Cavoretto.
Sessantuno cabine dai colori accesi e sgargianti, dal rosso al verde al giallo, svettavano a 10 metri d'altezza, percorrendo una distanza di 871 metri con un dislivello di 120 metri alla velocità di 3 metri al secondo.
L'energia necessaria al funzionamento di questi "ovetti" - vetture così denominate per la loro foggia ovoidale, appunto, con un design tipico di quegli anni - era fornita da un motore elettrico. La capienza totale, invece, si aggirava intorno alle 700 persone all'ora che potevano viaggiare nei cieli sabaudi al costo di 100 lire.
Attualmente dell'ovovia rimangono solamente i ruderi delle due stazioni, ma il ricordo dell'evento che le ospitò e, soprattutto, di questa attrazione che fece di Torino una delle città più futuristiche d'Italia, permane ancora oggi, contribuendo ad accrescere il suo prestigio.