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Cultura e spettacoli | 13 agosto 2024, 18:35

Eleonora Duse a Torino: l'angoscia, la disperazione, ma anche i suoi successi

La famosissima attrice lombarda ha molti legami con la città della Mole, negli ultimi anni dell'Ottocento. Compresa una terribile vicenda personale

teatro con sipario

Eleonora Duse ha un lungo trascorso torinese, costellato (anche) da vicende personali

Furono numerose, nel corso della sua storia, le celebrità passate dalla città di Torino. Tra queste, la famosissima attrice lombarda Eleonora Duse.

Di lei, in terra sabauda, si ricordano i successi ottenuti nell'anno 1883, il primo novembre, quando venne messa in scena la Fedora di Sardou. Ma anche quelli dell'anno successivo, quando vennero rappresentati "La signora delle camelie", "La contessa Maria" e "Adriana Lecovreur".

L'episodio che destò scalpore, però, fu quello che avvenne qualche anno prima, nel 1880.

La giovanissima artista, allora ventunenne, giunse a Torino scritturata come seconda attrice all'interno della compagnia dell'impresario Cesare Rossi.

Reduce dal recente successo ottenuto con la Teresa Raquin di Zola e dagli anni trascorsi sui palcoscenici di provincia al seguito del padre, la Duse si stabilì in una locanda accanto al Teatro Carignano, nel vicoletto a lei intitolato.

Nei mesi precedenti, a Napoli, ella aveva ritrovato il suo primo amore Martino Cafiero, un uomo molto più grande di lei. Quando la donna scoprì di essere rimasta incinta, venne abbandonata, e fu allora che accettò l'ingaggio di Rossi. Scrisse diverse volte a colui che l'aveva lasciata, confidandogli la sua disperazione ed il suo sconforto: 

"Salvami da questa spaventosa nemica che mi persegue e mi opprime, salvami dalla solitudine che è quì nel silenzio della mia camera". E ancora: "Ma pensa, pensa a quel che, in me, è tuo. O Martino! È questo l'amore? È questo il padre?"

Nel frattempo il ventre cresceva ed era impossibile, ormai, nascondere il suo stato. L'attrice temeva, dunque, di essere allontanata e perdere il suo unico sostentamento, le 7250 lire di ingaggio.

Anni dopo, in un'intervista raccontò l'angoscia di una notte in cui era arrivata a pensare anche al suicidio: "Vagai per Torino, nei quartieri pieni di silenzio e senza luce, poi in quello delle donne di malaffare, poi fino alle rive del fiume. [...] Vidi l'acqua scura che scorreva sotto di me, e non ebbi il coraggio. Allora tornai indietro. Rientrai nella mia stanza e mi lasciai cadere sul letto, senza forze, gelata dal freddo."


Inaspettatamente, però, Eleonora Duse ottenne solidarietà dalla compagnia di cui faceva parte, che le fornì un contatto a Marina di Pisa dove poter partorire lontana da occhi indiscreti oltre ad una somma di denaro grazie alla quale potè affidare il suo bambino ad un orfanotrofio.

Dopo la morte prematura del figlio, l'attrice torno ben presto al teatro, ma i sentimenti provati in quella lunghissima notte sabauda rimasero per sempre nei suoi ricordi.

Federica De Castro

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