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Sanità | 10 agosto 2024, 18:08

Conti e liste d'attesa, il ministero dell'Economia promuove la Città della Salute: "Dal 2021 è partita la riorganizzazione"

Voti alti per le azioni attuate, che potrebbero portare a bilanci certificiati, ma anche responsabilità e tempi di controllo

ospedale

Il Ministero promuove Città della salute

Pagella positiva, per la Città della Salute di Torino, dopo le "interrogazioni" del Ministero dell'Economia e delle Finanze. E le domande erano a 360 gradi, dai conti alle liste d'attesa.

Recentemente, infatti, la Ragioneria Generale dello Stato ha disposto una serie di ispezioni nelle Aziende sanitarie per verificare l’organizzazione delle attività di Libera professione intramuraria. "L’Ispezione è stata un’opportunità per verificare che il laborioso percorso di riordino e riconduzione nell’alveo normativo di tutta l’organizzazione e la gestione della Libera professione, avviato da tempo dall’attuale Direzione aziendale, e reso possibile grazie alla collaborazione delle OOSS e dei professionisti che esercitano l’ALPI, sta procedendo nella giusta direzione. L’Azienda è già al lavoro per migliorare ulteriormente gli aspetti che permangono ancora critici, come suggerito dal MEF. È stato dato uno specifico mandato al nuovo Direttore Sanitario, in particolare per gli aspetti legati all’organizzazione dell’attività", si legge in una nota ufficiale.

Conti in ordine

La Relazione del MEF mette in luce che “Sotto il profilo organizzativo, si evidenzia che nell’arco temporale oggetto di verifica risulta un generale processo di riorganizzazione dell’Azienda. A partire dal 2021 l’A.O.U. ha avviato la collaborazione con gli Advisor identificati dalla Regione Piemonte per l’attuazione del piano di riqualificazione e di innovazione dell’Azienda per gli anni 2021/2023. Tra le azioni attuate e ad oggi in corso di completamento vi è la predisposizione e/o aggiornamento delle procedure amministrativo contabili riconducibili al percorso attuativo della certificabilità dei bilanci (PAC) con definizione chiara delle responsabilità e dei tempi dei controlli all’interno dei processi”.

Liste d'attesa

Per quanto attiene al Piano per il recupero delle liste di attesa dalla Relazione emerge che “Con particolare riguardo all’aggiornamento del Piano Regionale di Recupero delle liste di attesa e alla predisposizione del relativo Piano operativo aziendale, l’A.O.U. per il periodo oggetto di esame (2019-2023) ha annualmente prodotto i dati richiesti dalla Regione utilizzando anche appositi schemi forniti dalla stessa”. L’Azienda è tuttora fortemente impegnata su questo tema e la nuova Direzione sanitaria sta già lavorando ed ha costituito una task force di pianificazione e monitoraggio, che si è riunita per programmare i lavori, che proseguiranno anche nel mese di agosto, con cadenza settimanale.

Per quanto riguarda la regolarità delle agende, questa Direzione aziendale ha portato la percentuale delle agende presenti sul CUP regionale dal 3% all’85% (dato che salirebbe se non fosse considerata la percentuale dell’ospedale Regina Margherita, che in virtù della particolare tipologia di attività ha un numero di agende disponibili sul CUP notevolmente inferiore), dimostrando grandissima attenzione al tema dell’accessibilità alle prestazioni da parte dei cittadini. In ogni caso, emergono utili suggerimenti da parte del MEF per la gestione del CUP regionale, non di competenza dell’AOU, laddove “si raccomanda sul punto di verificare la possibilità di un adeguamento del sistema informatico al fine di non tenere bloccate/chiuse le agende di prenotazione”.

Libera professione: una nuova strada

L’Azienda ha riorganizzato completamente l’attività di Libera professione, procedendo per gradi, avendo la necessità di contemperare la messa a norma del disordine che ha caratterizzato le precedenti gestioni, senza impattare sul diritto dei professionisti di svolgere la libera professione, che rappresenta sia un diritto garantito dalle norme sia una opportunità per rispondere ai crescenti bisogni di salute della popolazione con risorse limitate. Il nuovo Regolamento adottato a dicembre del 2022 dall’attuale Dirigenza è stato, altresì, utilizzato come modello per le Linee guida adottate in materia dalla Regione Piemonte. Tra le principali azioni messe in campo, vi è per la prima volta l’effettuazione dell’analisi strutturata dei costi e dei ricavi, che ha portato al nuovo sistema di costruzione della tariffa che garantisce la copertura dei costi e la trattenuta del 5% da destinare al recupero delle liste di attesa, il passaggio al gestionale di prenotazione aggiudicato da Regione Piemonte, la riconduzione a norma della tipologia di attività effettuata in regime di ALPI, la revisione delle convenzioni, la deliberazione del primo bando per il reclutamento di spazi con garanzie di trasparenza, come richiesto da ANAC.

Come si evince dalla Relazione del MEF “con la deliberazione n.385 del 17 marzo 2023 è stato costituito l’Organismo Paritetico di Verifica, previsto dall’art. 27 del Regolamento ALPI, che all’interno dell’Azienda ricopre due principali funzioni: “promuovere la libera professione, preferibilmente all’interno delle strutture aziendali; verificare che l’attività si svolga nel rispetto dei vincoli normativi e delle disposizioni regionali e aziendali”. L’Ispettore MEF mette in luce anche l’attenzione della Direzione nella riorganizzazione dell’attività interna ai Presidi “il Direttore Generale, richiamati i passaggi normativi che hanno declinato a livello nazionale e regionale talune regole in materia di libera professione intramoenia, ha evidenziato la necessità di verificare la situazione logistica e organizzativa al fine di confermare o meno la sussistenza delle condizioni a suo tempo dichiarate dall’Azienda, che non renderebbero possibile il riassorbimento dell’ALPI. Ha altresì specificato la necessità di condurre la ricerca in ogni Presidio o struttura dell’Azienda, di considerare l’utilizzo degli spazi compatibilmente con le specifiche necessità, sia in termini strutturali che tecnologici, legate alla disciplina e alla effettiva disponibilità negli spazi individuati e di eseguire la suddetta ricerca per tutte le tipologie di attività per le quali è autorizzata l’attività  libero  professionale  intramuraria  allargata  (nota  prot.57607  del  20  maggio  2022)”.

Il nuovo Direttore Sanitario, insediatosi recentemente, ha già avviato in prima persona una ricognizione funzionale al raggiungimento dell’obiettivo di reinternalizzare parte dell’attività svolta in allargata (obiettivo formalmente assegnato alle Direzioni sanitarie di Presidio per il 2024).

Si segnala, inoltre, che l’Azienda controlla l’attività di libera professione secondo le procedure regolarmente adottate e deliberate. La mancanza di dispositivi che rilevino la badgiatura in ogni luogo dove viene effettuata la libera professione allargata (scelta dettata dalla necessità di contenere i costi e ridurre i rischi di attacchi hacker derivanti dal collegamento in rete con i sistemi aziendali), genera la mancanza di un sistema “automatico”, ma non impatta sull’effettuazione dei controlli che, come attestato dalla Relazione del MEF, vengono regolarmente effettuati (l’attività è tracciata attraverso la piattaforma IRIS nonché, a seconda della tipologia di attività, tramite prenotazioni e documenti fiscali). I controlli, naturalmente, si effettuano anche sui volumi di attività, secondo le modalità indicate negli anni dalla Regione Piemonte. Le irregolarità che vengono rilevate generano conseguenze in termini disciplinari e di mancata erogazione del compenso, secondo la vigente normativa.

Sui sistemi di autorizzazione, si segnala il processo di digitalizzazione avviato dall’attuale Direzione, al fine di snellire le procedure e garantire il monitoraggio di un numero molto elevato di professionisti che svolgono l’ALPI (attualmente quasi 700). Il MEF infatti rileva la necessità “che l’Azienda prosegua nella ricognizione  puntuale  del  complesso  dei  dirigenti  medici  che  svolgono  attività  libero- professionale e nel rilascio di nuove autorizzazioni, anche in sostituzione di quelle concesse in epoca pregressa”.


Per completezza si menziona quanto accertato dal MEF in merito alla riorganizzazione effettuata già a partire dalla prima metà del 2022 dall’attuale Direzione aziendale in materia di pagamenti, per cui in Azienda “è fatto assoluto divieto al professionista e al personale di supporto di riscuotere direttamente quanto dovuto dall’utente. Il pagamento infatti viene eseguito direttamente a favore dell’Azienda mediante mezzi che ne assicurino la tracciabilità e riconducibilità al sistema pagoPA (Art.22, comma 2). Sono ammessi quindi solo pagamenti elettronici tramite POS o direttamente tramite bolletta pagoPA, pagamento presso le agenzie della Banca, presso sportelli ATM abilitati dalle banche e punti Sisal e Lottomatica”.

Superata l’emergenza COVID, la Direzione prosegue nell’importante compito di valorizzare l’Azienda ed i suoi professionisti superando le difficoltà che caratterizzano la maggior parte dei sistemi sanitari regionali in questa fase storica.

redazione

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