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Attualità | 26 luglio 2024, 13:57

Arrivano nei pronto soccorsi i volontari dei Carabinieri, Riboldi: "Le forze dell'ordine non vanno mai in pensione"

Nasce a Torino il progetto messo in campo dalle associazioni di volontariato, Asl e Regione Piemonte, per supportare la sanità nelle operazioni di accoglienza e sicurezza

Arrivano nei pronto soccorsi i volontari dei Carabinieri, Riboldi: "Le forze dell'ordine non vanno mai in pensione"

Per rispondere all'aumento dei casi di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, nasce il progetto per l'accoglienza e sicurezza nei pronto soccorsi dell'ASL Città di Torino. Un'iniziativa frutto di una partnership con numerose organizzazioni di volontariato, tra cui Capitano Ultimo, Volontari di Protezione Civile Piemonte e nucleo Associazione Nazionale Carabinieri di Protezione Civile provincia di Torino.

Il piano intende rendere protagonisti i volontari nel ruolo di assistenza riguardo l'accoglienza dei pazienti, ma soprattutto svolgere incarichi di vigilanza per il mantenimento della sicurezza. 

Nel mese di marzo un campione del mondo ospedaliero aveva risposto a un questionario, sottoposto dal principale sindacato dei medici ospedalieri, Anaao Assomed. I numeri raccontano come circa l'81% aveva riferito di essere stato vittima di aggressioni fisiche o verbali. Nel dettaglio, il 23% riferiva aggressioni fisiche, il 77% verbali e ben il 75% afferma di aver assistito personalmente ad aggressioni ai colleghi. 

"Assistiamo a una svolta epocale nel mondo sanitario, da oggi porteremo nei pronto soccorsi associazioni che appartengono al mondo dei carabinieri.- ha commentato l'assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi- Le forze dell'ordine non vanno mai in pensione, infatti oggi sono pronti a scendere nuovamente in campo per tendere la mano a chi magari è in un momento di debolezza. Sicurezza e accoglienza sono temi fondamentali nella nostra società."

"Il tema sicurezza nei pronto soccorsi è sicuramente importante. Nel gennaio 2020 quando mi ero insediato avevo notato che le principali criticità riguardavano proprio questo aspetto -ha dichiarato il Direttore generale dell'Asl città di Torino Carlo Picco-. La presenza delle associazioni di volontariato è per noi fondamentale, grazie alle loro competenze possono essere un'importante strumento di deterrenza." 

"L'iniziativa di oggi è importante perché dimostra la caratteristica di chi è stato e resta militare, mettendosi a servizio e disposizione della cittadinanza -  ha commentato il Prefetto di Torino Donato Giovanni Cafagna- Dall'altra parte è evidente un'esigenza di incrementare l'accoglienza al pronto soccorso. Spesso proprio in questi luoghi i momenti di conflittualità tra pazienti e operatori sanitari, a volte con episodi che vengono all'attenzione delle attività giudiziarie, sono molto frequenti. Ma la sicurezza dev'essere un bene per tutti, quindi ogni strumento in quest'ottica è sempre preso positivamente." 

Le associazioni individuate per l'attuazione del progetto rappresentano tutti gruppi di ex carabinieri, una scelta fondamentale che tiene conto delle competenze nei rapporti con il pubblico, ma soprattutto utile per l'aspetto sicurezza.

"I volontari potranno sicuramente fare informazione e dare un'importante supporto al pubblico.- ha spiegato il presidente dell'associazione nazionale carabinieri Marcello Bergamini-. Sicuramente saremo d'aiuto nel portare supporto agli operatori sanitari e a svolgere i nostri doveri al meglio." 

"Siamo stati coinvolti in questo progetto e ne siamo entusiasti. Per ogni turno avremo due volontari, della nostra associazione, disponibili ad accogliere e a supportare gli agenti per l'ordine pubblico -ha spiegato il presidente dell'associazione Capitano Ultimo Massimo Rafaiani-. L'obiettivo sarà quello di dare apporto al personale sanitario nei piccoli limiti che ci sono consentiti. Solo il tempo dirà quanto sarà efficace il progetto."

Marco D’Agostino

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