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Viabilità e trasporti | 25 luglio 2024, 18:15

Per la riqualificazione della Stazione Dora si guarda al futuro, anzi al futurismo

Un luogo strutturato sull'estetica dell’architetto bulgaro Nicola Diulgheroff, che in questa area lasciò la sua impronta. Se ne è parlato durante un sopralluogo con il comune nel capolinea dismesso dal 2020

Per la riqualificazione della Stazione Dora si guarda al futuro, anzi al futurismo

Per la riqualificazione della Stazione Dora si guarda al futuro, anzi al futurismo

Una stazione proiettata al futuro. Anzi, al futurismo. È l’idea per riqualificare e salvaguardare la Stazione Dora, l’ex capolinea della ferrovia Torino-Ceres, chiusa dal 2020. La proposta è arrivata nel pomeriggio di giovedì 25 luglio, durante un sopralluogo della seconda commissione del comune di Torino (presieduta da Antonio Ledda) e della Circoscrizione 5 (presieduta da Bruno Francavilla). 

A esporla ai presenti Ferruccio Capitani dell’Aipp (Associazione Italiana per la Protezione del Paesaggio), che ha portato la voce del tavolo di Borgo Vittoria, che raggruppa 30 associazioni di vario tipo che operano nel quartiere. 

La riqualificazione dell'ex Ettore Valli

L’idea che prevede, poco più a monte, anche la riqualificazione dell'ex Circolo Ettore Valli di via Stradella (oggetto nei mesi scorsi di analogo sopralluogo), si vuole inserire nel solco di quanto fatto a Napoli con la stazione Toledo, cioè di un  recupero in ottica culturale, che veda protagonista un’artista che su questo territorio ha operato.

Si tratta del poliedrico Nicola Diulgheroff, pittore, designer, grafico e architetto bulgaro, trasferitosi a Torino nei rombanti anni del futurismo, il quale aderì alla fervente anima avanguardista trascinata dal dinamismo, dalla velocità, dall’industria. Tutte caratteristiche racchiuse nella Torino di quegli anni e di cui Diulgheroff fu parte attiva (suo il progetto del primo ristorante futurista Santopalato, all’inizio di via Vanchiglia, dove si poteva degustare il pollofiat). 

Il progetto di Nicola Diulgheroff

Proprio nella quinta Circoscrizione della Città l’artista lasciò negli anni trenta la Casa Ozanam, di stampo tardo razionalista, inizialmente strutturato a uso industriale per la società SIMBI, poi divenuta luogo dove si ospitavano studenti e operai, oggi è sede di molte realtà associative della zona. 

È proprio in suo onore che si vuole rilanciare quest’area dove prenderà forma il progetto “stazione delle associazioni”, casa di tutte le realtà associative del quartiere. Il bene è attualmente in mano a Rfi, lo svincolo sarà attivo entro il primo trimestre del 2025, da lì potrà partire la riqualificazione che si dovrebbe completare nel 2026, in linea con il cantiere di Piazza Baldissera, e della nuova linea 12. 

Luogo crocevia di quattro Circoscrizioni

Ma, nel frattempo, si chiede di non lasciare che questo luogo versi in stato di abbandono. L’idea è quella, in primis, di ospitare dei cartelli sulla recinzione perimetrale, che possano testimoniare come in questo luogo, crocevia tra quattro Circoscrizioni, sia in atto qualcosa. Poi è stata avanzata l’ipotesi di attuare delle iniziative temporanee, legate, per esempio a Terra Madre, organizzata nel vicino Parco Dora. 

L’idea, per il futuro, invece, è quella di sfruttare l’ex Valli, dove potrebbe sorgere una struttura, perché no, a tema Diulgheroff, atta a ospitare spettacoli teatrali, reading, concerti, in connessione con la parte sottostante della stazione, il tutto con il verde a fare da sfondo. 

“Da protesa - ha spiegato Ferruccio Capitani - siamo passati a proposta. Oggi cominciamo a mettere le basi per il futuro di questo luogo, dopo un lavoro di confronto e di incontri con le molte associazioni.”

Questa è storicamente un’area dove si sono insediati i primi nuclei industriali della Città - ha commentato Roberto Orlandi del centro di ricerca storica della Circoscrizione - Da fine Ottocento, oltre a molti operai, qui operarono moltissimi artisti, tra cui l’importante esponente dell’Art Nouveau, Leonardo Bistolfi. Per questo un riqualificazione in chiave culturale, va nella giusta direzione e rispetta la storia del luogo.”

L’iniziativa, che come ha ricordato Bruno Francavillanon riguarda solo gli aspetti prettamente urbanistici, ma vede una sinergia a 360 gradi" ha ricevuto il plauso anche dalla Circoscrizione, con il coordinatore al Commercio Alfredo Ballatore che ha ricordato al comune come: “Non bisogna dimenticarsi del distretto del commercio”. 

Riqualificazione nel segno dell'appartenenza

Mentre la proposta della consigliera Caterina Greco è stata quella di mantenere l’approccio di tipo culturale, Nadia Conticelli ha invece evidenziato come il punto di forza sia stata la capacità del tavolo di unire tutte le forze del territorio, mantenendo il carattere ibrido di pluralità. 

Con questa riqualificazione riempiremo un qualcosa che non c’è più - ha poi detto Lorenza Patriarca coordinatrice della commissione Cultura - Lo si farà basandosi sul forte senso di appartenenza di questo territorio”.

Daniele Caponnetto

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