Attualità - 15 luglio 2024, 12:07

Compagnia di San Paolo, 700 milioni nei prossimi 4 anni. "Cavallerizza pronta entro il 2028, anche prima"

Presentate le linee guida del Piano Strategico 2025-2028. Gilli: "Sempre più flessibilità e capacità da imparare dai numeri e dai progetti passati". Anfossi: "Piccoli interventi e grandi progetti"

Un Piano strategico da oltre 700 milioni per i prossimi quattro anni. Ecco cosa intende fare la Compagnia di San Paolo per il 2025-2028. Anni in cui continuerà anche a recitare ruoli nella città che cambia, tra Cavallerizza, Centro intelligenza artificiale e Parco della salute.

Mai un portafoglio così ricco

Si parte da un portafoglio di quasi 9 miliardi e mezzo, "con una crescita dovuta soprattutto al rialzo del titolo di Intesa Sanpaolo", dice il neo presidente, Marco Gilli. "Il patrimonio più alto mai avuto e siamo, con oltre 193 milioni nel 2023, la fondazione con le maggiori erogazioni in Italia e siamo undicesimi in Europa".

Ma in sei anni qualcosa sta cambiando: "Abbiamo ridotto la quota rigida delle erogazioni dall'80 al 53%, dando spazio alle finalità strategiche e le risorse messe a bando, dal 2018 al 2024", ha detto ancora Gilli. Dal 2021 al 2024 la fondazione ha erogato 710 milioni, con un impatto sul territorio di circa 3 miliardi e mezzo.

Pensare al dopo Pnrr

L'orizzonte, poi, significa pensare al "dopo Pnrr". "È importante capire come proseguire il cammino, ma dobbiamo anche fondarci convintamente sui dati. Inoltre dobbiamo passare dai semplici progetti ai processi".

Quattro variabili con cui avere a che fare

Quattro in particolare le variabili e gli scenari da tenere in considerazione: la crisi climatica, la transizione tecnologica, la crisi demografica e l'aumento della povertà (e delle disuguaglianze). 

"Dobbiamo promuovere la sostenibilità, visto l'aumento degli eventi estremi - dice il presidente, ma anche le nuove tecnologie e l'intelligenza artificiale avranno un impatto globale, peraltro rapidissimo, soprattutto sulle attività più ripetitive. Bisogna limitare i disagi e contribuire ad aumentare la crescita".

"Sull'invecchiamento, poi  l'italia invecchia ancora più dell'Europa e il Piemonte ancora peggio - prosegue - e quindi bisogna compensare questa decrescita con le immigrazioni, trasformandole in opportunità. Ma il vero tema per la Compagnia è ottenere maggiore coesione sociale: ecco l'obiettivo di un'organizzazione filantropiaca come la nostra".

In Piemonte, l'indice di povertà relativa è salita da 7,7 a 11,7% dal 2014 al 2022 e la povertà famigliare incide sempre di più. 

Quattro strade da seguire

Ecco che si sono delineate 4 linee strategiche. "Mobilitazione e partnership, mobilitando risorse aggiuntive e promuovendo investimenti con altri partner. Ma anche imparare dalle nostre attività, imparando dai numeri dei nostri progetti. Così si può capire l'impatto effettivo di un progetto e portare altri programmi. Inoltre vogliamo portare avanti una diffusione delle nostre conoscenze anche ad altri enti pubblici: progetti pilota che possano poi essere replicati su scala più ampia, magari da chi ha più disponibilità e magari in collaborazione con noi. Infine, l'internazionalizzazione: va bene mandare i ragazzi in giro, ma bisogna essere bravi anche ad attirare i talenti e le persone qualificate sul nostro territorio. Come Compagnia, svilupperemo le partnership con Rockfeller e magari anche Bloomberg"

Grandi progetti, da Cavallerizza a Centro AI

Parlare di transizione tecnologica vuol dire, per Torino, parlare del futuro centro di AI. "È un'opportunità, anche se ci abbiamo messo un po' di tempo a crescere - dice Gilli -, ma ci può mettere in contatto con grandi operatori internazionali. Serve però una massa critica in termini di ricercatori e attività: questo ci rende riconoscibili agli occhi del mondo e ci permette di creare una rete, con altri enti di ricerca e atenei. E facendo vedere che siamo bravi permette anche di attirare investimenti dall'estero. Per il Centro, poi, è stato scelto un Comitato scientifico di primissimo piano".

Su Cavallerizza, invece, spiega il segretario generale Alberto Anfossi, "si trova una delle dimensioni della filantropia. Non solo tanti piccoli interventi, ma anche grandi progetti che si possono portare avanti come Compagnia, in un ordine di tempo di 4-8 anni. Speriamo di partire con i cantieri in autunno per la parte che ci tocca da vicino, mentre sopportiamo Città di Torino e Polo della arti nelle attività che riguardano le loro porzioni. Tutto procede e vedremo la fine della riqualificazione entro il 2028. Forse anche prima".

Parco della Salute e Palazzo del Lavoro

Su Parco della salute? "Se la Regione ci chiederà un aiuto, ci saremo - dice Anfossi -, ma parliamo di dimensioni complessive fuori portata per noi soltanto".

Un'altra ferita aperta è quella del Palazzo del Lavoro. "Posto all'ingresso della città, sarebbe un bene se lo si valorizzasse adeguatamente. Ma più in generale non si tratta solo di spazi da creare o riempire. Ma bisogna creare massa critica di eccellenza e di talento", dice Gilli. 

E Anfossi aggiunge: "Anche in questo caso siamo pronti a fare la nostra parte, se si tratta di un progetto a impatto. Magari per ospitare start up in un momento in cui Ogr, per esempio, sono sature".