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Economia e lavoro | 13 luglio 2024, 10:15

Amianto e uranio impoverito, in guerra e in pace

Il ruolo dell’Europa e le funzioni dell’Avvocatura

Amianto e uranio impoverito, in guerra e in pace

Onorata la memoria del giornalista Franco Di Mare nel corso del convegno in Campidoglio, con la consegna di una targa a sua figlia Stella che dichiara “sostegno all'ONA per la tutela delle vittime, anche dell'uranio” 

Amianto e uranio impoverito costituiscono i temi del convegno che si è tenuto in Roma lo scorso 9 luglio, nella sala Laudato Sì nel Palazzo Senatorio di Roma. Il tema “Amianto e uranio impoverito, in guerra e in pace: il ruolo dell’Europa e le funzioni dell’Avvocatura”, organizzato dall’ONA, per affrontare la questione dei bombardamenti con proiettili all’uranio impoverito, che ancora oggi, in Ucraina e in altri luoghi del mondo, causano una strage silenziosa. 

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha registrato una più elevata incidenza epidemiologica per malattie asbesto correlate e/o tumorali tra i nostri uomini in divisa: personale civile e militare delle Forze Armate, piuttosto che del comparto sicurezza che richiede un approccio in chiave preventiva – ha spiegato il Presidente ONA, Ezio Bonanni, che ha sottolineato -  “il caso di Franco Di Mare è esemplificativo del rischio esponenziale che ha determinato, e determina tutt’oggi, un numero di casi inaccettabile, anche tra coloro, come i giornalisti e la popolazione civile, che non avrebbero dovuto correre alcun rischio”

Durante l’evento, il Presidente dell’ONA ha consegnato a Stella Di Mare, la targa commemorativa per la recente scomparsa del padre, Franco Di Mare, giornalista e scrittore, ucciso da un mesotelioma pleurico. Stella Di Mare, visibilmente commossa, ha dichiarato – “Prima della malattia che lo ha colpito, Franco - come quasi tutti - non era consapevole di quanto l’amianto sia ancora diffuso nel nostro paese e quante vite quindi mette in pericolo oggi, ma anche domani visto il lungo periodo di incubazione La battaglia dell’ONA è dunque una battaglia di civiltà e di giustizia relativa ad una emergenza che lui ha scoperto troppo tardi e a cui sappiamo che non voleva far mancare il suo sostegno attivo, e questo anche se il tema non lo avesse riguardato personalmente” – condividendo l’impegno dell’ONA, e perciò conferma il “sostegno all'ONA per la tutela delle vittime, anche dell'uranio”.

Proprio la storia di Franco Di Mare ha messo in luce come l’amianto si annidi nei luoghi più impensabili, a partire dalla sede Rai di Viale Mazzini, Roma, da cui si annuncia il tardivo trasloco per permettere la bonifica. L’amianto non risparmia le scuole e gli ospedali, oltre ai mezzi di trasporto come i treni e le navi. Continua questa strage silenziosa. Lo stesso tema dell’uranio impoverito si intreccia con le problematiche dell’amianto, specialmente nei luoghi in cui sono stati esplosi proiettili all’uranio impoverito, nei poligoni in Sardegna, piuttosto che nella martoriata Ex Iugoslavia, dove svolse servizio anche il Col. Carlo Calcagni, vittima del dovere perché in seguito all’esposizione a radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, ha contratto infermità con invalidità al 100%. Ne sa qualcosa anche Paola Vegliantei, Presidente dell’Accademia della legalità, che ha raccolto le testimonianze delle vittime e dei familiari. Purtroppo i nostri uomini in divisa non hanno ricevuto le doverose tutele, innanzitutto preventive, e poi dopo il rientro in patria, non sono stati inseriti nel necessario protocollo.

L’uso dell’amianto nel settore difesa ha già censito 982 casi di mesotelioma, ai quali si aggiungono tutte le altre patologie asbesto correlate, fino ad arrivare a sfiorare i 5 mila decessi. Anche l’uso dei proiettili all’uranio impoverito durante i bombardamenti Nato della guerra in Jugoslavia del 1999, ha provocato altrettanti decessi: solo in Italia sono morti 400 militari e altri 8000 si sono gravemente ammalati. Alla luce di tali riflessioni, il Presidente ONA ha auspicato la necessità di giungere ad una tregua olimpica in occasione dell’inizio dei giochi prevista a Parigi per il 26 luglio. 

Anche in Italia l’emergenza prosegue poiché in tutto il territorio vi sono ancora 40 milioni di tonnellate di amianto da smaltire. Il dato epidemiologico continua ad essere allarmante. Nell’anno 2023 sono stati registrati circa 2mila casi di mesotelioma, con un indice di mortalità di circa il 93%. Nello stesso anno sono state circa 4000 le nuove diagnosi di tumore del polmone (al netto del fumo e degli altri agenti cancerogeni) con 3500 decessi a cui si aggiungono altre forme tumorali ed infiammatorie, raggiungendo oltre i 7mila decessi

Tra le relazioni più importanti, quella di Antonio Caiafa, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma (COA), Professore universitario e Direttore scientifico di “Temi Romana rivista giuridica a cura del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. Secondo l’Avv. Caiafa, in linea con l’intervento dell’Avv. Paolo Nesta, Presidente dell’Ordine forense di Roma, nel corso del convegno del 23 novembre 2023, Regione Lazio, aveva ribadito la funzione fondamentale svolta dall’avvocatura nella tutela dei diritti del cittadino, anticipando le tutele secondo il crinale della precauzione, e cioè prima che il danno si sia verificato. In quella relazione, fu tracciato il quadro specifico relativo alle scuole, tra cui quelle di Roma, di cui ancora 120 con amianto, e dopo circa 8 mesi, l’On. Trabucco, presente al convegno, ha annunciato l’inizio della bonifica di due plessi scolastici. Quindi in questo ulteriore intervento pubblico, molto apprezzato, Antonio Caiafa ha proseguito facendo riferimento anche alle tutele comunitarie della salute e dell’ambiente, anche rispetto a casi di fallimento o altre procedure concorsuali, che privano la vittima del giusto risarcimento, potendosi arginare questo rischio solo con il concorso solidale di tutti i titolari della posizione di garanzia, in particolare tra i diversi datori di lavoro.

Elisabetta Trenta, già Ministro della Difesa, Fabrizio Santori Giorgio Trabucco, componenti dell’Assemblea Capitolina, Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Nazionale Italiano “Fair Play”, Paola Vegliantei, Presidente dell’Accademia della Legalità, sono intervenuti Nicola De Marinis, Consigliere Corte di Cassazione, ed eminente accademico, il quale ha richiamato il contenuto della più recente pronuncia del Tribunale di Bologna, con riferimento alla conferma del nesso di causalità anche nel caso di suicidio, dopo la diagnosi di mesotelioma. Questa terribile neoplasia ad esito infausto nella maggior parte dei casi, espone la vittima a tremende sofferenze fisiche e morali, potendosi quindi giustificare il suicidio, che non interrompe quindi il nesso di causalità con l’esposizione ad amianto e dunque confermando la responsabilità civile e l’obbligo di risarcimento del danno iure proprio e iure hereditario.

Fabrizio Proietti, Professore di Diritto del Lavoro all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, il quale ha illustrato l’incredibile modernità dell’art. 2087 c.c., introdotto nel codice civile del 1942, con un carattere visionario, come lo fu la Legge 455/43 che dichiarava nel preambolo l’elevata lesività dell’amianto stabilendo che l’asbestosi dovesse essere indennizzata dall’INAIL.

Giampiero Cardillo, Generale in congedo dall’Arma dei Carabinieri e componente ONA. Ed ancora il colonnello Carlo Calcagni, vittima del dovere ed eroe insignito di diversi riconoscimenti in seguito ad esposizione nel corso delle missioni balcaniche a nano particelle di metalli pesanti e radiazioni ionizzanti, Alberto Patruno, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Imprese di Difesa e Tutela Ambientale, Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, componente della Commissione di Diritto penale dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Pasquale Bacco, medico legale.

Pasquale Montilla, oncologo e componente del comitato tecnico scientifico dell’ONA, autore del cosiddetto “protocollo Montilla”, che su base tossicologica e/o oncotossicologica tratta in anticipo quei militari che sono stati contaminati nel corso delle missioni con nanoparticelle di metalli pesanti, che possono essere espulse dall’organismo attraverso l’uso di alcuni farmaci.

Anna Pasotti, coordinatrice ONA Lombardia, è una professionista impegnata nella sostenibilità di impresa che valorizzi la tutela dell’ambiente in armonia con la crescita aziendale e dunque una transizione ecologica coniugata al benessere economico e al progresso civile e materiale. Forte di questa sua esperienza, Anna Pasotti ha deciso di impegnarsi nell’ONA al fianco dell’Avv. Ezio Bonanni, per perseguire l’obiettivo della lotta contro l’amianto e contro tutti gli altri cancerogeni. 

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