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Attualità | 12 luglio 2024, 12:17

Messa alla prova, convenzione tra Tribunale di Ivrea e Comune di Chivasso

Il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita, affidata tenendo conto anche delle specifiche professionalità ed attitudini lavorative dell'imputato, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, in favore della collettività

Messa alla prova, convenzione tra Tribunale di Ivrea e Comune di Chivasso

Messa alla prova, convenzione tra Tribunale di Ivrea e Comune di Chivasso

Una convenzione della durata di 3 anni è stata stipulata tra il Comune di Chivasso ed il Tribunale Ordinario di Ivrea per regolamentare la prestazione di lavori di pubblica utilità da parte dei soggetti in messa alla prova o condannati ai lavori di pubblica utilità quale pena sostitutiva.

L’accordo è stato sottoscritto dal Presidente vicario del Palazzo di Giustizia eporediese Alessandro Scialabba ed il sindaco Claudio Castello. L'Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, dopo un’indagine socio-familiare, si occuperà di redigere il programma di trattamento con le mansioni alle quali verrà adibito il soggetto, la durata e l'orario di svolgimento della prestazione lavorativa, nel rispetto delle esigenze di vita dei richiedenti, dei diritti fondamentali e della dignità della persona e conciliando le diverse esigenze dell'imputato e del Comune, sia nella fase di istruzione del procedimento di messa alla prova, sia durante l'esecuzione dell'attività di pubblica utilità, anche in funzione di eventuali variazioni del programma dell'attività lavorativa, da sottoporre all'approvazione del giudice competente.

Il lavoro di pubblica utilità consiste in una prestazione non retribuita, affidata tenendo conto anche delle specifiche professionalità ed attitudini lavorative dell'imputato, di durata non inferiore a dieci giorni, anche non continuativi, in favore della collettività. Possono accedere alla misura gli imputati per i reati puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena edittale detentiva non superiore nel massimo a quattro anni.

L’intesa siglata con il Tribunale di Ivrea – ha commentato il primo cittadino di Chivasso – oltre a potenziare i servizi per la comunità, rappresenta un’opportunità di riscatto personale e di riabilitazione sociale per i soggetti che, in questo modo, estingueranno il proprio debito con la giustizia. La Città di Chivasso rafforza così un legame saldo e collaborativo dopo aver anche accolto la richiesta della Procura eporediese di poter attingere dalle nostre graduatorie per poter assumere istruttori amministrativi idonei al recente concorso pubblico di Palazzo Santa Chiara a supporto degli uffici giudiziari di Ivrea a corto di risorse umane”.

Questa convenzione – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali Cristina Varetto - potrebbe ridare dignità, di cui ogni individuo necessita in relazione alla pena da scontare, permettendogli di essere reinserito nel tessuto sociale. Il progetto è lodevole e di rilevanza alla luce anche dell'aumento dei suicidi nelle carceri”.

comunicato stampa

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