"Il vero vulnus oggi è non riuscire ad arrivare al Politecnico, che carica molto di più, ma il sindaco Lo Russo ha insistito per salvaguardare la partenza da Torino nord". A dirlo è il commissario straordinario della metro 2 Bernardino Chiaia, che oggi è intervenuto in commissione Trasporti per presentare la nuova linea dopo i tagli. A causa del rincaro dei materiali - che ha fatto aumentare i costi del +36% - il primo lotto funzionale andrà da Rebaudengo a Porta Nuova.
Più passeggeri al Politecnico
Rimandate in attesa di ulteriori stanziamenti le successive due fermate, Pastrengo e Politecnico. Ma su quest'ultimo punto Chiaia si è dimostrato ottimista. "La speranza realistica - ha spiegato il commissario - è di individuare nei prossimi 3-4 anni le risorse aggiuntive per le due stazioni fino al Politecnico, così che i prezzi possano ridursi ed i 600 milioni che oggi mancano possano diminuire".
Dal punto di vista delle previsioni trasportistiche, la fermata dove salgono più passeggeri è Porta Nuova, interscambio con la linea 1. A seguire poi la fermata dell'ateneo di corso Duca degli Abruzzi, dove si stimano 5mila persone all'ora: dal lato opposto a Rebaudengo le previsioni sono di circa 2.400 passaggi all'ora.
"Come scelta politica - ha chiarito Chiaia - avremmo potuto decidere di partire dal Politecnico: dal punto di vista trasportistico sarebbe stata positivo, ma abbiamo deciso di salvaguardare la partenza da Torino Nord per lo sviluppo urbanistico dell'area".
Taglio delle fermate
Il rincaro materiali ha penalizzato Barriera di Milano: rispetto al progetto originario verrà sacrificata la stazione Corelli, che sarà spostata di cento metri verso Est e accorpata a Cimarosa, per dare vita alla nuova fermata Corelli/Tabacchi, garantendo un servizio efficiente al futuro polo della ex Manifattura Tabacchi.
"Le scelte - ha sottolineato l'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni - sono spesso difficili: tutti avremo preferito andare avanti così come era stata pensata la linea 2. Questa però era la soluzione migliore che si poteva mettere sul tavolo in questo momento".
Le fermate in Barriera
Per quanto riguarda le stazioni in Barriera di Milano, l'ipotesi è di collegare in sotterranea San Giovanni Bosco con l'ospedale. Accorpare Corelli poi con Cimarosa permette di accelerare il cantiere: la talpa può infatti scavare più veloce, c'è una riduzione del volume della terre di scavo, oltre allo smaltimento della terra con nastri trasportatori sotterranei.
La raccolta firme per Corelli
Ma la minoranza continua a contestare la decisione di tagliare la fermata Corelli. "La scelta del sindaco - osserva il consigliere di Forza Italia Domenico Garcea - è fortemente penalizzante per la periferia nord di Torino ed in particolare per Barriera di Milano". L'esponente azzurro annuncia anche la presentazione di un raccolta firme per chiedere "senza mezzi termini il ripristino della fermata Corelli in Barriera di Milano".
A replicare la capogruppo del Pd Nadia Conticelli, che insieme al collega Tony Ledda sottolinea: "Le forze di Governo, se tengono al territorio, intervengano perché si stanzino i fondi mancanti fino al Politecnico".
"Ma Forza Italia fa una raccolta firme contro se stessa? Lo sanno che governano loro e che i soldi devono metterli loro?" commenta in maniera sarcastica il capogruppo del M5S Andrea Russi.