Cultura e spettacoli | 04 luglio 2024, 10:38

Flashback Habitat: apre la mostra Galaverna di Massimo Sacchetti

Dal 4 luglio 2024 fino al 10 novembre

Flashback Habitat: apre la mostra Galaverna di Massimo Sacchetti

La programmazione estiva di Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee si arricchisce con la nuova mostra dal titolo Galaverna, composta da otto sculture dell’artista valdostano Massimo Sacchetti.


Le opere saranno esposte dal 4 luglio 2024 fino al 10 novembre 2024, negli spazi di Corso Giovanni Lanza 75.

Nell’arte di Massimo Sacchetti, la natura è l’origine e lo strumento che modella l’opera. Il legame con il territorio d’origine, Gressoney-Saint-Jean, costituisce la struttura portante delle sue galaverne. L’artista coglie nel trascorrere del tempo e nel mutare delle stagioni la materia e la suggestione che plasmano le sculture. Proprio da qui scaturisce la Galaverna che dà il nome alla mostra: quel fenomeno atmosferico che si verifica quando, tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, la temperatura inizia ad abbassarsi e dalla brina si creano dei veri e propri cristalli, forme fugaci e fragili eppure straordinarie, frammenti di ghiaccio che si depositano sui rami, sull’erba, componendo una geografia del paesaggio dalle tinte fiabesche, oniriche. L’ispirazione dell’artista nasce da queste visioni e dalla volontà di immortalare un fenomeno che diversamente sarebbe solo effimero, incastonando su legno di larice l’allusione a questo spettacolo della natura.


Le sculture sono realizzate con lamine sottili di resina trasparente e graniglia di vetro di Murano di dimensioni e calibro differenti. Da qualsiasi angolazione le si guardi, la Galaverna di Massimo Sacchetti ci restituisce a sua volta una parte, un colore, un dettaglio sempre diverso di sé.

“Nel momento in cui la scultura è solo pensiero nella nostra mente e nella nostra memoria, essa può crescere e formarsi in un processo temporale. Allo stesso modo, una volta uscita dal nostro cervello e materializzata in oggetti concreti, la scultura cresce e si riproduce in quanto insieme di esperienze e di idee che si diffondono trasformandosi. Si tratta della stessa metamorfosi che avviene per le piante, che si riproducono dall'unione dei principi maschili e femminili messi in comunicazione dalla contiguità, dagli insetti, dal vento. Intesa come pensiero progettante la scultura raggiunge la sua forma con un processo mentale che attinge alla memoria e alla percezione dell'ambiente e delle materie impiegate nella costruzione”. Le parole dell’artista Massimo Sacchetti.

Sacchetti si sente come un uomo che cammina nel buio, come un cieco che ha sviluppato una certa sensitività, capace di immergere il visitatore nella sua visione di oscurità alla ricerca di una risonanza. Nel mito di Lot (Genesi 19, 26) si racconta che al momento della fuga dalla città di Sodoma, la moglie non ebbe paura di voltarsi a guardare indietro, pagando il prezzo di essere trasformata in statua di sale. Allo stesso modo anche l’artista guarda oltre senza timore, svelando allo spettatore ciò che è segreto e misterioso: l’inguardabile. Ci apre un varco altrimenti irraggiungibile, sia che tracci una fenomenologia di pareti rocciose con un sistema di linee verticali e orizzontali, sia che faccia lievitare nell’aria un’architettura di chiocciole, o che le sue mani plasmino statue di sale. L’artista conosce l’effettiva inafferrabilità di ogni oggetto concreto, afferra risonanze per comporre la sua partitura, per dare senso e rendere eterno ciò che è fugace e inspiegabile ad una prima visione.

Con Galaverna si conclude la programmazione estiva di Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee. Il centro rimarrà chiuso dal 29 luglio al 4 settembre.

I prossimi appuntamenti saranno Storie di Matrimoni. Ritratti dell’immigrazione in Barriera - Atto II e Flashback Art Fair, la fiera senza limiti di spazio e tempo, dove l’arte è tutta contemporanea.

comunicato stampa

Leggi tutte le notizie di E POE...SIA! ›

Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
Mi trovate anche su Wikipoesia!

E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium