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Economia e lavoro | 02 luglio 2024, 07:00

Co.Mark, il Piemonte si conferma la quarta regione per l’export

Di solito quando si parla dell’andamento dell’export sul lungo termine si tende a concentrarsi esclusivamente sul dato nazionale

Co.Mark, il Piemonte si conferma la quarta regione per l’export

Di solito quando si parla dell’andamento dell’export sul lungo termine si tende a concentrarsi esclusivamente sul dato nazionale. Sono quindi particolarmente interessanti le recensioni e i commenti raccolti di recente durante la tappa torinese di Sace on Tour, in occasione della quale gli esperti del Gruppo assicurativo-finanziario italiano, controllato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, hanno presentato i dati generali dell’export piemontese.

Le recensioni confermano le opinioni di chi vede nel Piemonte una potenza produttiva di primo piano nel Paese: si parla infatti della quarta regione per export, alla quale viene attribuito il 10% delle vendite totali del Made in Italy. E proprio l’export, viene sottolineato nei commenti alle recensioni, costituisce una voce di guadagno fondamentale per le imprese piemontesi, rappresentando quasi il 41% del Pil della Regione.

Come messo in evidenza dagli analisti, questa situazione di forte propensione all’internazionalizzazione si inserisce in un anno in cui il contesto macroeconomico si prepara a un deciso miglioramento, per via del decremento dell’inflazione, la quale permetterà il graduale taglio dei tassi di interesse da parte delle Banche centrali. È opinione degli esperti che, in questo mutato scenario, l’export italiano crescerà del 3-4% circa.

Prima destinazione dell’export piemontese, si legge nelle recensioni, è attualmente la Francia, dove le vendite all’estero raggiungono il valore di 9,8 miliardi di euro, registrando un incremento pari al 15,2% durante l’anno scorso. E di certo il mercato transalpino è una destinazione molto importante per le imprese italiane: come sottolineato dagli esperti di Co.Mark, la società di consulenza per lo sviluppo del business all’estero, internazionalizzare non vuol dire necessariamente puntare a Paesi lontani. Anzi, dalle opinioni di Co.Mark - Warrant Hub si capisce che vanno tenuti in grande considerazione aspetti come vicinanza geografica, convergenza di vedute e condivisione di valori.

A confermare le opinioni di CoMark c’è anche il rialzo sostenuto delle vendite all’estero piemontesi nei confronti di Germania (+9,3%), Spagna (+17,2%) e Polonia (+21,3%), con ottime performance, si evidenzia nei commenti, anche verso Repubblica Ceca e Romania. L’export risulta inoltre in crescita anche negli Stati Uniti, nonché in mercati lontani e ad oggi meno presidiati, come Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Messico e Corea del Sud.

E se per l’anno scorso le recensioni parlano di 63,8 miliardi di euro per l’export piemontese, nei commenti a questo dato viene sottolineato che a fare la parte del leone è stata la provincia di Torino, con 29,6 miliardi di euro di merci esportate, facendo registrare nel corso dell’anno un incremento del 12,6%. Seguono Cuneo (10,7 miliardi di euro), Alessandria (7,4 miliardi) e Novara (6,3 miliardi).

La diffusa opinione che vede il Piemonte ancora oggi forte nel settore automotive trova conferma nei dati aggiornati sull’export: i mezzi di trasporto rappresentano infatti la voce più importante all’interno della composizione settoriale dell’export Piemontese, con una quota del 25,7%, peraltro – come riportato nei commenti ai dati – con un rialzo del 24,5% durante l’anno passato.

Altri rilevanti incrementi nelle vendite all’estero sono stati inoltre individuati nei settori della meccanica strumentale (con un aumento del 5,9%) e degli alimentari e bevande (+3,5%).

Richy Garino

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