Nichelino-Stupinigi-Vinovo | 01 luglio 2024, 13:45

Procemsa passa ad un fondo e licenzia senza preavviso due dipendenti. Tolardo: "Decisione irricevibile, pronti a fare le barricate"

Il sindaco di Nichelino, assieme ai sindacati, rigetta la decisione dell'azienda: "Rischia di essere il primo passo di un licenziamento collettivo, per spostare la produzione in Polonia o Germania". Provenzano: "Convocare subito un tavolo"

Procemsa passa ad un fondo e licenzia senza preavviso due dipendenti. Tolardo: "Sono inorridito"

Procemsa passa ad un fondo e licenzia senza preavviso due dipendenti. Tolardo: "Sono inorridito"

Un'altra nuvola nera si aggira sul cielo di Nichelino. E non stiamo parlando del meteo di oggi, ma di una nuova crisi aziendale. Dopo il crack Delgrosso, adesso a preoccupare è la situazione di Procemsa, azienda del settore chimico-farmaceutico che conta 140 dipendenti e alcune altre decine di somministrati.

Le incertezze legate al cambio di proprietà

Ma se nel primo caso si era trattato delle conseguenze negative della crisi che sta vivendo l'automotive, qui invece c'è un'azienda che fino a pochi mesi fa parlava di piano di ampiamento degli organici e che invece nei giorni scorsi ha provveduto al licenziamento senza preavviso di due dipendenti. Il tutto mentre si è realizzato negli ultimi tempi un cambio di proprietà, con un fondo che ha rilevato la maggioranza delle azioni e che al momento è avvolto dal mistero, tanto che neppure si capisce se sia italiano, americano o di chissà dove o con il quale i sindacati ma neppure la Città di Nichelino è riuscita a prendere contatto per avere spiegazioni.

Elisabetta e Chiara licenziate senza preavviso

Elisabetta e Chiara sono le protagoniste della vicenda. Due lavoratrici con tanti anni di esperienza e di onorato servizio, che si sono viste convocare in ufficio personale con una mail e poi messe alla porta senza una spiegazione certa. "Si parte da un avviso di licenziamento, ma il timore è che presto ne possano arrivare altri, magari prologo ad un rischio di licenziamento collettivo", ha detto allarmato l'assessore al Lavoro di Nichelino Fiodor Verzola. "Noi siamo qui a portare la nostra solidarietà come amministrazione ma anche impegnati per ottenere un risultato. Ho parlato stamattina con l'assessore Chiorino per fare in modo che la Regione giochi un ruolo decisivo nella vicenda - ha aggiunto Verzola - Vogliamo in tutti i modi evitare un altro caso Delgrosso, grazie anche al filtro e all'impegno di Valentina Cera, neo consigliera regionale. Va fermato un atteggiamento padronale irricevibile".

Verzola e Cera: "Atteggiamento irricevibile"

Proprio Valentina Cera ha ricostruito la vicenda Procemsa degli ultimi mesi, con il superamento delle difficoltà del passato, la richiesta di un passaggio a tre turni di lavoro e la stabilizzazione di dieci persone. "Sembravano segnali positivi, tutti nella direzione di migliorare la situazione e l'occupazione, poi è giunto questo fulmine a cielo sereno, dopo che si è saputo del cambio di proprietà. Temiamo che ora possa succedere altro, il sospetto è che sia l'inizio di qualcosa di ben peggiore dentro Procemsa. Dovranno arrivare risposte certe dall'azienda, prima o dopo. I tagli sono inaccettabili, qui ci sono persone e non numeri, persone che vanno difese".

Samuele Alletto di Filctem Cgil ha sottolineato con amarezza come "l'azienda parli spesso di lavoratori come forza trainante, ma qui c'è una donna che con estrema semplicità si è presentata ad altre donne per defenestrarle. È inaccettabile, visto che se si va sul sito di Procemsa si parla ancora di passione dei lavoratori, quasi a dipingere l'impresa come la famiglia del Mulino Bianco".

Il timore dei sindacati: "Nessuno fornisce spiegazioni"

"Invece qui l'azienda ha buttato fuori due persone senza spiegazione. Per mesi mi era stato detto che il passaggio a multinazionale era stato fatto nell'ottica di nuove assunzioni. Non ho ricevuto alcuna telefonata che mi spiegasse questo cambio di direzione", sottolinea il delegato sindacale. "E nessuno si è ancora fatto sentire, dopo l'accaduto, è gravissimo".

Alfonso Provenzano della Camera del Lavoro di Moncalieri è stato ancora più duro: "La situazione qui è drammatica, stiamo parlando di un'azienda chimica, non dell'automotive, non c'è alcuna crisi pregressa che si trascina dietro. C'è una evidente riorganizzazione in corso, che in stile americano cambia tutto all'improvviso, senza tenere conto delle persone,  Questa situazione deve rientrare, non siamo in America, ci sono modalità per gestire anche le situazioni più complesse". E invita a fare fronte unico: "Bisogna avere spiegazioni certe, devono essere fatte comunicazioni al Comune, al sindacato e a tutti o soggetti coinvolti. Bisogna aprire un tavolo di confronto  per gestire questa riorganizzazione, non si può dire arrivederci e grazie dall'oggi al domani".

"Sono inorridito da questa dinamica", ha detto il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo. "Con la vecchia proprietà avevamo un dialogo, ma ora con un fondo al comando con dirigenti che non conosco e con le quali non sono nemmeno riuscito a interfacciarmi. Dopo 30 anni di lavoro non si può buttare via una persona come è successo con Elisabetta e Chiara". E la paura vera è che il peggio debba ancora venire: "Con altri stabilimenti in Germania e in Polonia non vorrei che questo fosse il primo passo per smantellare tutto. Noi faremo le barricate per dire di no a questa soluzione, una cosa vergognosa e disumana".

Tolardo: "Pronti a fare le barricate"

Il sindaco di Nichelino ha chiesto anche l'intervento dell'Unione Industriale, oltre a quello della Regione, su questa vicenda, per coinvolgere quanti più soggetti nella ricerca di una soluzione positiva.

Intanto i sindacati hanno deciso un primo pacchetto di iniziative e scioperi: "L'adesione è stata dell'80 per cento e altre forme di mobilitazione sono allo studio - ha concluso Alletto - ma non anticipiamo nulla per non regalare vantaggi a chi non ne ha dati a noi, comportandosi in questo modo". Le nubi all'orizzonte continuano ad essere nerissime.

Massimo De Marzi

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Istituto di Istruzione Superiore "Norberto BOBBIO"

L’Istituto per l'Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera "Norberto BOBBIO" di Carignano (Torino) nasce nell’anno scolastico 2003-2004. Offre agli studenti la possibilità di intervenire nella valorizzazione, trasformazione e presentazione dei prodotti promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando così le nuove tendenze nell’arte culinaria e vinicola. Tra le attività caratterizzanti, la scuola dispone di un ristorante didattico finalizzato alla formazione degli studenti in una situazione lavorativa reale tramite il confronto con una clientela esterna.

Dalla padella alla brace
Lo scopo di questa rubrica è di fornire ai lettori idee semplici, gustose e innovative per preparare piatti che mantengano viva la tradizione pur senza mai perdere di vista lo spreco, piaga per la società e l'ambiente. Direttamente dalle migliori idee e preparazioni firmate dai nostri studenti.

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