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Attualità | 29 giugno 2024, 14:39

San Massimo, il primo vescovo di Torino: venerato sia dal mondo cattolico che da quello ortodosso

Nato nel IV secolo, di lui si hanno pochissime informazioni: si battè contro ogni tipo di superstizione

Foto tratta da https://it.m.wikipedia.org/wiki/Massimo_di_Torino

Foto tratta da https://it.m.wikipedia.org/wiki/Massimo_di_Torino

San Massimo di Torino, conosciuto anche con il nome di Massimo I, fu il primo vescovo del capoluogo sabaudo, venerato sia dal culto cattolico che da quello ortodosso.

Egli nacque nel IV secolo presso una provincia settentrionale dell'impero romano.

Nonostante di lui si abbiano pochissime informazioni, sappiamo che il vescovo divenne celebre per la sua lotta contro la simonìa, ossia la compravendita di beni sacri spirituali ed il peccato commesso da chi attuava tale tipo di commercio.

Egli si batté anche contro ogni forma di superstizione popolare e contro il paganesimo.

A questo proposito, infatti, egli fece erigere, sui resti di un precedente tempio pagano, una chiesa dedicata a Sant'Andrea, sui cui resti, nel XII secolo, sorse la chiesa della Consolata.

A proposito della superstizione, invece, egli scrisse nei Sermones: "Voi credete che l'eclissi sia dovuta ai malefici degli stregoni e che costituisca per la luna una sofferenza, ma è strano che la luna sia in travaglio soltanto nelle ore serali quando per l'abbondanza del vino bevuto è la vostra testa che si trova in travaglio".

Oltre a questo, San Massimo divenne celebre anche per i suoi sermoni - attualmente raccolti in un compendio a firma di Mutzenbecher - e per le sue omelie.

In queste ultime egli parlò dei primi martiri di Torino, ossia i

 

santi Avventore, Salutore e Ottavio, le cui reliquie sono conservate a Torino.

La dipartita di Massimo I è datata intorno all'anno 420, ed il ricordo delle sue opere amplia il novero di figure celebri che arricchirono gli annali di Torino nel corso della sua storia.

 

 

redazione

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