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Attualità | 27 giugno 2024, 11:30

Il Gran Paradiso entra in salotto: un profumo racconta il Parco naturale nelle case della gente

Si chiama "Wild" l'essenza per ambiente realizzato in collaborazione con UniTo utilizzando 15 delle 218 essenze di piante, frutti e fiori l'area protetta tra Torino e Valle d'Aosta

Si chiama "Wild" l'essenza per ambiente realizzato in collaborazione con UniTo

Si chiama "Wild" l'essenza per ambiente realizzato in collaborazione con UniTo

Se una nota marca di caffè prometteva il "gusto di montagna", il Parco del Gran Paradiso adesso si propone di far entrare nelle case della gente il profumo d'alta quota.

Aria di area (protetta)

Si chiama "Wild" l'essenza che l'area protetta a scavalco tra provincia di Torino e valle d'Aosta (rispettivamente 6 e 8 Comuni interessati) propone come profumazione d'ambiente. Una testimonianza di un'area dove regna la natura, protetta e incontaminata, fatta dei suoi fiori e dei suoi frutti.

In particolare, al suo interno si trovano violetta, bacca rossa, frutti rossi, nocciola e betulla, ma anche mirra, lavanda, genziana, rosa, geranio e molto altro ancora. L'obiettivo? Infondere "serenità all'ambiente, ma anche alla persona", garantiscono i responsabili.

Da 218 a 15, con l'aiuto di Unito

L'essenza nasce da uno studio condotto dal Dipartimendo di Scienze Agrarie di UniTo. Sono state analizzate 218 piante aromatiche presenti sul territorio. Da qui la selezione a 15, che i maestri profumieri hanno assemblato per realizzare Wild.


Fare impresa per non impoverire i territori

"Crediamo nella tutela della biodiversità e della natura, ma una natura che va vissuta con servizi, quindi opportunità di lavoro e di reddito per quelle borgate che altrimenti rischierebbero di scomparire", commenta Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio di Torino. "E questo profumo è un buon esempio di un filone che può creare nuove imprese e magari costruire nuovi progetti".


Raccontare per difendere

"La conservazione si fa attraverso la conoscenza - aggiunge Bruno Bassano, direttore del Parco Gran Paradiso -. E se nel 1922 i principi erano altri, già dagli anni Sessanta abbiamo cambiato approccio: vogliamo quantificare il patrimonio che abbiamo in questa porzione di arco alpino, limitando l'effetto dell'uomo e osservando i cambiamenti. Anche il profumo è nato come un percorso di indagine, con la missione di raccontare e tutelare la biodiversità".

Massimiliano Sciullo

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