Uno scatto, una storia | 21 giugno 2024, 09:00

Uno scatto, una storia: Erika Zolli

Laureata in Filosofia e in Scienze Cognitive, si avvicina alla fotografia proprio durante gli anni universitari. Ha applicato l’arte fotografica allo studio della mente umana. La sua fotografia esplora la dimensione onirica della mente attraverso mondi surreali che lei crea.

Photo Credits - Erika Zolli - Geometric Variants N. 3 - 2018

Photo Credits - Erika Zolli - Geometric Variants N. 3 - 2018

Erika Zolli nasce a Milano nel 1986, è una fotografa italiana specializzata in Fine Art, vive e lavora sul Lago Maggiore.

Laureata in Filosofia e in Scienze Cognitive, si avvicina alla fotografia proprio durante gli anni universitari. Ha applicato l’arte fotografica allo studio della mente umana. La sua fotografia esplora la dimensione onirica della mente attraverso mondi surreali che lei crea.

Nel corso della sua evoluzione artistica di Erika Zolli, l’elemento del sogno e del surreale sono presenti quasi come un marchio in tutti i suoi progetti. Diventa di volta in volta lo strumento per leggere la realtà come un’altra possibile realtà o la dimensione intimistica, quella dell’anima e dell’animo, da indagare.

La prima parte del lavoro di Erika punta alla rappresentazione di un mondo di leggerezza, caratterizzato da colori accesi, dove l’artista gioca con ciò che ha davanti ridando forma e un nuovo contesto ai soggetti che fotografa (come nel progetto “Surreal Arabesque”).

Nella seconda parte del suo lavoro invece gli ingredienti del gioco, dell’onirico e del surreale sfumano, senza però annullarsi, per creare una fusione nuova tra linee, geometrie, illusioni ottiche e la figura umana.

Qui l’attenzione di Erika da semplice “gioco”, cambia focus e si indirizza sulla relazione che si instaura tra il soggetto e il suo contesto.

Nel progetto “Geometric variants” infatti la relazione tra soggetto e spazio ha un forte impatto visivo, accentuato dallo scenario di forme monocromatiche ripetute che creano un’atmosfera geometricamente psichedelica. In questa serie di immagini lo spazio è rappresentato da forme geometriche molteplici che rappresentano appunto le “varianti”, e il soggetto qui si sintonizza su una determinata zona nel settore delle varianti con le sue curve. Stessa eleganza si può notare nel progetto “Aerial flower”, dove l’attenzione si sposta sul corpo e sul suo sviluppo armonico attraverso il movimento.

L’attenzione delle proprie azioni e dei propri movimenti ha la capacità intrinseca di condurre l’uomo ad un’intimità più vicina con il proprio corpo e con l’esterno (in questo caso con la Natura rappresentata dai fiori) e, attraverso un atteggiamento di disciplina ed esercizio, di accorgersi della sua presenza viva raggiungendo uno sviluppo armonico, sradicato dagli automatismi e dall’assenza di pensiero. Nella terza fare del suo lavoro, Erika si concreta su se stessa, creando i progetti “Metamoprhosis Of Self” e “Ascendit”.

Qui il cambiamento è concreto poiché, rispetto al passato, inizia a fotografare il proprio volto senza più velature e oggetti che in qualche modo lo coprivano e lo cancellavano. Nasce così “Metamorfosi of self”, di se stessa, ma anche lavori sull’amore, inteso come sentimento che mette in rapporto due persone e allo stesso tempo due forme d’arte (in “Ascendit”, la fotografa utilizza come scenografia pezzettini d’arte del suo compagno di vita, anch’egli artista).

Nel 2021 una foto del progetto “Metamorphosis Of Self” ha vinto il primo premio della

diciottesima edizione del prestigioso concorso dello Smithsonian Magazine di Washington

nella categoria “Altered Images”.

Ulteriori scatti dell’artista li puoi trovare cliccando qui

Giorgio Gatti

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Giorgio Gatti

Giorgio Gatti nasce a Torino nel 1958 e inizia a fotografare giovanissimo. Le sue fotografie, un archivio di oltre 150.000 immagini, sono il frutto di oltre 40 anni di scatti che lo ha portato a lavorare a Milano, Londra, Berlino, New York e Parigi città che lo ha adottato per diversi anni.

Le sue immagini sono all’interno di svariate collezioni private.

Attualmente divide il suo lavoro tra Chieri e Parigi, città che lo ha adottato come curatore e storico della fotografia. Tutto il suo archivio è di proprietà esclusiva della Fine Art Images Gallery - Agenzia esclusiva della sua produzione.

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