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Politica | 03 giugno 2024, 10:46

Pentenero: "Cirio sull'antifascismo mescola le carte, riconosciamo il valore degli Istituti della Resistenza"

"Il Piemonte è stato la terra della Resistenza, dalle Alpi all'Appennino. Per questo non si possono onorare i ragazzi caduti per la liberazione d'Italia senza ricordare il loro profondo antifascismo"

Pentenero: "Cirio sull'antifascismo mescola le carte, riconosciamo il valore degli Istituti della Resistenza"

"Il presidente Cirio non faccia il mescolatore di carte e si vesta dell'abito di antifascismo quando guida una coalizione che raccoglie esponenti che ancora si fanno fotografare in luoghi dove vengono esposti calendari con la fotografia di Mussolini" così Gianna Pentenero, candidata presidente del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, commenta il titolo apparso oggi su un quotidiano: "Sono antifascista più io di Schlein".

"Per questo, al fine di potenziare questo importante giacimento morale, civile e culturale, custodito dagli Istituti di storia della Resistenza e dai luoghi di Memoria, così come dalle Associazioni partigiane e degli ex Deportati, mi impegno a lavorare affinché la Regione Piemonte possa potenziare il suo impegno in questa direzione, assegnando ad essa un ruolo centrale nelle politiche culturali e didattiche. Affinché il Piemonte possa avere un suo specifico e visibile spazio nel costituendo Museo nazionale della Resistenza di Milano. Affinché il Piemonte si faccia primo promotore di una legge nazionale di riconoscimento giuridico del valore della rete degli Istituti storici della Resistenza e dei luoghi di memoria ad essa collegati, del materiale documentario e bibliografico in essa conservato, delle ricerche condotte nella rete stessa, come uno dei cardini fondanti le politiche culturali e formative del Paese. Insieme alla rete degli Istituti, infatti, è cresciuta in questi anni una fitta e attiva presenza dei luoghi di memoria, che in molte località piemontesi abbinano la conservazione della memoria storica alla valorizzazione dei contesti sociali, culturali, comunitari e ambientali, dei territori in cui gli episodi storici si sono svolti. Con l'obiettivo di restituire, anche per questa via, a territori divenuti nel corso dei decenni periferici e talvolta 'dimenticati' dalle dinamiche di sviluppo, un po' del valore che essi hanno dato all'Italia nel corso della lotta di Liberazione" ha continuato Pentenero.

Gianna Pentenero ha poi concluso: "Il Piemonte è stato la terra della Resistenza, dalle Alpi all'Appennino. Nelle pianure, nelle colline, nelle città, migliaia di giovanissimi ribelli, verso il regime fascista e il nazismo cui Mussolini aveva svenduto tutta l'Italia del Nord, si sono raccolti nelle formazioni partigiane, di ogni colore politico o senza colore politico, tenuti insieme da una sola volontà: abbattere il fascismo, liberare paesi, vallate, città. Liberare l'Italia, non solo dai tedeschi occupanti ma dal regime fascista. Per questo non si può onorare la Resistenza e i ragazzi caduti per la liberazione d'Italia senza ricordare il loro profondo antifascismo".

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