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Economia e lavoro | 26 maggio 2024, 18:15

Quando l'inflazione ci colpisce nel "privato": in tre anni, a Torino, la carta igienica costa il 34% in più

Quasi un terzo in più per uno dei beni di maggior consumo nella vita di tutti i giorni. Ma ci sono province italiane in cui è andata ancora peggio (Bolzano, Grosseto e Udine)

carta igienica e soldi

Anche a Torino e provincia sono cresciuti i prezzi della carta igienica negli ultimi tre anni

L'inflazione ci colpisce anche negli aspetti più intimi e privati della nostra vita. La dimostrazione arriva dalla recente ricerca effettuata dal C.r.c. (Centro di formazione e ricerca sui consumi) che ha elaborato i dati pubblicati dall'Osservatorio del Mimit, mettendo a confronto i prezzi della carta igienica nel 2021 e ai giorni nostri.

Oltre un terzo di aumento

Si scropre così che, soltanti a Torino e provincia, questo tipo di prodotto ha visto aumentare il suo prezzo di oltre un terzo (+34,3%). Anche se la media italiana è anche peggiore. Se infatti all'ombra della Mole si è passati da un prezzo medio di 1,78 a uno di 2,39 euro, in Italia l'aumento è stato addirittura del 44%. 


Le province più care

Una confezione da 4 rotoli costava in media in Italia 1,74 euro nel 2021, mentre oggi, per la stessa confezione, si spendono mediamente 2,51 euro. Nel dettaglio, si scopre che è Bolzano la città italiana dove la carta igienica costa di più (3,40 euro il pacco da 4 rotoli), seguita da Grosseto (3,15 euro), Udine (3,06 euro) e Trento (3,03).

Sull’altro versante della classifica si piazza Siracusa, con un prezzo medio di 1,77 euro: la provincia più economica d’Italia. Segue Bari (1,81 euro) e quindi Mantova (1,87 euro). In totale solo 6 città vantano un prezzo inferiore ai 2 euro per una confezione da 4 rotoli.

Se si analizza l’andamento dei listini al dettaglio tra il 2021 e il 2024, emerge come i rincari più pesanti si registrino a Grosseto e Ferrara, con una variazione dei prezzi che supera il +89%, +85% a Bolzano, Udine e Livorno. Le province dove la carta igienica è rincarata di meno nel triennio sono Messina (+14,5%), Bari (+15,3%) e Vercelli (+17,3%).

Altre piemontesi

Se si cercano le altre province del Piemonte, si scopre che a Biella il prezzo è cresciuto del 50,2%, a Cuneo quasi del 58, a Novara di oltre il 47, ad Alessandria del 44.

Si stima che il mercato della carta igienica valga in Italia circa 1,2 miliardi di euro all’anno – afferma il presidente del comitato scientifico C.r.c., Furio Truzzi –. Un bene talmente indispensabile per gli italiani che, come si ricorderà, durante la pandemia fu uno dei primi a sparire dagli scaffali dei supermercati, con i cittadini che acquistarono ingenti scorte di tale bene. A pesare sui rincari dei prezzi ci sono più fattori: in primis la crisi delle materie prime, con la guerra in Ucraina che ha portato ad un crollo delle importazioni di legno dalla Russia da cui si ottiene la cellulosa indispensabile per produrre la carta igienica, e il conseguente rialzo delle quotazioni internazionali della fibra corta, salite a gennaio del 68% rispetto ai livelli pre-rincari. Ci sono poi i maggiori costi di produzione determinati dal caro-energia che ha pesato sulle industrie del comparto, e non ultima la solita speculazione che, come noto, incide di più proprio sui prezzi di quei beni di cui i cittadini non possono fare a meno”.

Massimiliano Sciullo

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