Si sono ritrovati questa mattina in corso Peschiera e, oggi pomeriggio, in via Breglio. Sono i lavoratori che - rappresentati dai sindacati di Slc Cgil, Fistel Cisl e UilCom - hanno voluto richiamare l'attenzione sula situazione legata alla commessa denominata "Agos Ducato", società finanziaria che opera nel settore del credito al consumo. Si sta infatti consumando il passaggio dei lavoratori e delle lavoratrici che si occupano di call center da Covisian alla società Numero Blu Servizi, ma non si riesce a trovare un accordo con i rappresentanti sindacali. "In particolare - spiegano - l’assenza di garanzia di mantenimento dei livelli occupazionali tutti, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, e il passaggio ad un contratto nazionale “pirata” il quale peggiorerebbe notevolmente le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, non ci consente di esprimere un giudizio positivo sulla procedura".
Ecco perché, questa mattina, è scattato lo sciopero e sono stati scanditi i due presidi davanti a due delle sedi principali di Agos Ducato. Dalle 9 alle 12 in corso Peschiera e dalle 15 alle 18 proprio in via Breglio 43/b.
"E' la dimostrazione di una politica che non mette al centro le persone - dice Luigi Romeo, funzionario Nidil Cgil Torino per i somministrati - ecco perchè siamo molto preoccupati per quello che potrebbe accadere alle lavoratrici e ai lavoratori che lavorano tramite agenzie per il lavoro. Potrebbero ritrovarsi con un contratto peggiorativo in termini di diritti rispetto all'attuale contratto nazionale delle Telecomunicazioni". "Si rischia - aggiunge - una precarietà ancora maggiore, fino a quei part time involontari che non permettono di conciliare vita privata e lavoro".
E Ivan Corvasce, segretario Slc Cgil, aggiunge: "Questo gruppo di lavoratori di call center vogliamo che sia oggetto di clausola sociale di salvaguardia. E poi temiamo il fatto che, vincendo la gara al ribasso, si possano comprimere salari e tutele dei lavoratori, magari usando un contratto diverso da quello attualmente in vigore. Chiederemo inoltre il ritiro della procedura di licenziamento collettivo durante il passaggio da un'azienda all'altra. Agos però è il committente e quindi dovrebbe dire qualcosa ai lavoratori e a tutela del loro salario e dei loro diritti".
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