Entrare a Palazzo Lascaris e superare il 4% alle Europee: è questo l’obiettivo della lista Libertà, che raccoglie 19 simboli. A chiarirlo è l’ex viceministra dell’Economia Laura Castelli, vicecapolista alle Europee in tutti i collegi, che questa mattina è intervenuta in via Roma a Torino.
Nel gazebo montato all’angolo con via Cesare Battista insieme a lei i candidati alle Regionali e il candidato Presidente di Libertà per il Piemonte Alberto Costanza.
Castelli: "19 mondi che hanno subito ratto della democrazia"
“Il lavoro fatto – ha spiegato Castelli - è stato compreso: sono 19 mondi, che hanno subito un ratto da parte della democrazia tradizionale. Se oggi ci sono 20 milioni di elettori che non vanno a votare, vuol dire che non c’è una forza politica che li rappresenti. Se metti insieme mondi, anche diversi come i nostri, che si impegnano su 20 punti per entrare laddove gli altri ci vorrebbero divisi, cambia tutto”.
Le priorità
Tra le priorità la sanità, “che è il motivo per cui conduciamo anche questa battaglia sulle Regionali: gli italiani non reggono più”. “Il Piemonte – ha aggiunto - è bandiera nera per tasso di abbandono delle cure, più di un punto e mezzo sopra le media nazionale. Quasi il 10% dei piemontesi decide di non proseguire a curarsi, o neanche ci prova, per motivi economici ma anche per le liste d’attesa”.
Altre questioni prioritarie per Libertà “la tassazione degli imprenditori, che ricade anche sul Piemonte, dove giornalmente chiudono aziende perché non ci stanno più”, e l’Imu europea. “La lista Libertà non è di scopo, ma di presente e futuro” ha concluso l’ex viceministra.
Sfida a Vannacci
Tra i candidati alle Regionali Antonino Maria Lo Grasso, che spiega: “voglio la lanciare una sfida a Vannacci: la disabilità è tema su cui, anche per ragioni famigliari, sono sensibile”. “Sono stati per diversi anni – prosegue - coordinatore alla disabilità visiva in una realtà: le parole di Vannacci sul tema della separazione delle classi, da lui definite struttura ad hoc, mi sembrano retrive”. ”Denotano una scarsa conoscenza del Terzo Settore, - continua Lo Grasso - se non totale ignoranza, nonché bassissima sensibilità al tema”.
“Non è la prima volta che Vannacci - prosegue - usa frasi a doppio senso: già nel recente passato ha definito Mussolini uno statista. Una frase scontata, dato che sappiamo che non ha governato l’Italia per molti anni con contratti semestrali rinnovati di volta in volta. C’è chi definisce il libro di Vannacci coraggioso, ma per me non è così: il coraggio è un altra cosa”. “Una donna cieca e su sedie a rotelle dalla nascita, che vive a Leinì, ha scritto un libro dal titolo 'Io non mi schiodo": questa è una storia di coraggio” conclude Lo Grasso.