Attualità - 18 maggio 2024, 17:13

In migliaia al corteo Pro Palestina. Bruciate le bandiere dell'UE e della Nato, imbrattati muri di McDonald's FOTO]

Il corteo è partito dal ponte Mosca di Corso Giulio Cesare, ha attraversato Porta Palazzo e proseguito fino a Palazzo Nuovo. "All Eyes on Rafah" è il motto dei manifestanti

Il 15 maggio per il popolo palestinese è la Nakba, "il disastro". Si tratta dell'esodo forzato dei palestinesi in seguito alla formazione dello stato di Israele nel giorno precedente, il 14 maggio 1948. Quasi un migliaio di persone hanno manifestato a Torino, in occasione della Nakba ma soprattutto per protestare contro la guerra a Gaza. 

Lunedì gli studenti hanno occupato con le tende Università e Politecnico, seguendo l'esempio dei colleghi statunitensi e, dopo una commemorazione di fronte a Palazzo Nuovo, anche loro hanno raggiunto Corso Giulio Cesare, dov'è iniziato il corteo in direzione Porta Palazzo. Muniti di bandiere della Palestina, della Pace, kefiah e fumogeni i manifestanti hanno percorso via Milano per toccare il Comune di Torino, la Prefettura in piazza Castello e terminare proprio nell'università di via sant'Ottavio.

"All eyes on Rafah" il motto del corteo, per accendere i riflettori sulla città più a sud della Striscia, dov'è radunato più di un milione di palestinesi senza via di uscita vista la frontiera chiusa con l'Egitto. In questi giorni gli stessi alleati di Israele stanno chiedendo a Netanyahu di annullare gli attacchi e di cessare il fuoco, per evitare una catastrofe annunciata.

Alle 17 i manifestanti hanno sostato in piazza Palazzo di Città, dove è stata issata una bandiera palestinese sulla statua al Conte Verde e dove alcuni clown hanno sporcato di sangue una bandiera dell'Unione Europea.

Aggiornamento ore 17:45 

In piazza Castello, bruciate le bandiere dell'Unione Europea e della Nato con un fumogeno.

Aggiornamento delle ore 18.30

Il corteo è terminato di fronte a Palazzo Nuovo, commemorando nuovamente le 20 mila e 391 vittime palestinesi scritte sul lungo rotolo che scende le scale dell'Università occupata. Poco prima, volantini e scritte sul muro del McDonald's adiacente, accusando l'azienda di supportare Israele e la guerra in corso.