Economia e lavoro - 14 maggio 2024, 19:25

Ci sono 7 piramidi di fondi di caffè, ogni anno, da smaltire: il Poli in prima fila per trasformarli in cosmetici, cibi o materiali da costruzione

L'ateneo torinese partecipa alla piattaforma globale che applica i principi dell'economia circolare al mondo dell'espresso (e non solo). Per entrare in squadra c'è una call aperta fino al 31 maggio

scarti del caffè

Il Politecnico in prima fila per dare nuova vita agli scarti del caffè

Avete presente la piramide di Giza? Moltiplicatela per sette e, invece del colore della sabbia e dei mattoni nel deserto alle porte dalla metropoli egiziana, immaginate il tutto composto da fondi e scarti di caffè. E' questa la dimensione (si stimano circa 40 milioni di tonnellate) degli scarti e dei sottoprodotti dell'espresso e di tutto ciò che gira intorno a questa bevanda, nel mondo, ogni anno.

Masse di rifiuti che finiscono nelle discariche, ma che invece potrebbero trovare nuova vita e trasformarsi in cosmetici, alimenti, ma addirittura prodotti per costruire o per realizzare imballaggi. Una sfida che il Politecnico di Torino ha raccolto in prim persona entrando a far parte della piattaforma globale dedicata all'economia circolare del caffè ribattezzata C4CEC, "Center for Circular Economy in Coffee". Una realtà che, nel nostro territorio, conta anche sul supporto di Fondazione Giuseppe Pericle Lavazza e dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in Italia

Ma si cercano sempre nuove forze e nuove energie per portare avanti questa battaglia a livello globale. L'obiettivo è coinvolgere comunità locali di produttori, piccole imprese, esportatori, commercianti, tostatori e aziende rivolte ai consumatori, soprattutto nei paesi produttori di caffè, per cogliere opportunità economiche affrontando al contempo le critiche questioni ambientali contemporanee. 

E se il 22 maggio parte il ciclo di webinar intintolato “(Re)Generating Value Through Circular Economy in Coffee”, per conoscere ulteriori dettagli sulle ultime scoperte in materia, fino alla fine del mese sarà possibile avanzare la propria candiatura alla Call for Membership e avere l'opportunità di accedere a una rete globale di attori per implementare e testare soluzioni circolari innovative.

"Il contributo del Politecnico di Torino a questa iniziativa non sarà limitato alla ricerca e alla co-creazione di conoscenza, ma si concentrerà sull'attuazione di progetti concreti - commenta Silvia Barbero, vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione del Politecnico di Torino, co-fondatrice del Sys – Systemic Design Lab e membro del Comitato Scientifico del Center for Circular Economy in Coffee -. "Ci impegniamo a promuovere una rete di relazioni che coinvolga attivamente tutti gli attori della filiera del caffè, responsabilmente, con l'obiettivo di dare vita ad una filiera del caffè circolare. Questo impegno dimostra la nostra forte propensione alla collaborazione con le realtà del panorama globale e la Call for Membership lanciata l'opportunità ideale per ridisegnare insieme la filiera del caffè in maniera sostenibile. Questa rete di relazioni è di fondamentale importanza per promuovere risultati significativi nel tempo”.

Massimiliano Sciullo

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