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Attualità | 03 maggio 2024, 13:30

Il Caat chiede al Comune di modificare gli orari e aiutare gli operatori: "Il 65% non ha un mezzo refrigerato"

Al via gli incontri con le realtà ortofrutticole della città: presentata una ricerca del professore bolognese Roberto Della Casa

La richiesta del Caat al Comune di Torino: modificare gli orari e aiutare gli operatori

La richiesta del Caat al Comune di Torino: modificare gli orari e aiutare gli operatori

E' iniziata oggi, venerdì 3 maggio, una lunga serie di incontri tra il Comune e il centro agroalimentare di Torino. Nell'occasione è stata presentata un'analisi sulla clientela attuale e quella potenziale, volta a proporre una sperimentazione di modifica di orario del Caat. 

Gli studi, effettuati grazie a un campione di più di duecento intervistati, hanno rilevato che il 75% dei clienti proviene da Torino, il 16% da fuori città, il 5% proviene da fuori dal Piemonte e il 4,5% dalla Francia. Inoltre negli ultimi cinque anni la clientela sembra essere diminuita, rilevando una diminuzione significativa delle attività. Anche dal punto di vista tecnologico sembrano esserci molte criticità, infatti solo il 25% degli operatori dispone di un mezzo proprio refrigerato, incidendo notevolmente sulla qualità del prodotto. 

Una ricerca, concentrata sul mercato del settore ortofrutticolo torinese, resa possibile grazie al lavoro del professore del Dipartimento di Scienze Aziendali dell'università di Bologna Roberto Della Casa: "Dal 1995 il Caat lavora in questo settore, quindi abbiamo condotto una ricerca che in realtà è il lavoro continuativo che abbiamo sempre fatto".

"Dal punto di vista commerciale il Caat ha un bacino ristretto - continua il professor Della Casa - quindi abbiamo deciso di utilizzare una tecnica di analisi del mercato cercando di capire il fenomeno nella sua completezza, chiedendoci se in questo settore fosse possibile una modifica degli orari".

Le interviste infatti si sono concluse chiedendo chi fosse favorevole a una modifica degli orari, dimostrando che la maggior parte degli operatori sarebbero favorevoli a questo cambiamento. Inoltre sembrano essere necessari ulteriori investimenti nel settore: il 25% degli intervistati afferma di credere in un miglioramento del settore con maggiori risorse a disposizione. 

Già lo scorso novembre 2023 il Caat aveva presentato un documento simile al Consiglio comunale, da quest'anno si intende però ricercare un quadro complessivo. "Un percorso che inizia oggi è che puntiamo a chiudere entro il mese di maggio - spiega il consigliere del PD Pierino Crema - In accordo con il centro agro alimentare, e con le altre associazioni di categoria, abbiamo definito i tempi, con queste date riusciamo a strutturare un piano per ascoltare tutte le realtà". 

"Siamo grati e felici dell'avvio di questo percorso - ha commentato il presidente del Caat Fabrizio Galliati - la partecipazione e il contributo che la commissione comunale può dare è sicuramente preziosa".

Anche le forze di opposizione sembrano essere d'accordo alla modifica di orari, ma senza dimenticare le esigenze degli ambulanti. "Siamo favorevoli a questo cambiamento, ma non possiamo esimerci dal tenere in considerazione gli ambulanti, che rispetto ai grossisti operano in un'altra realtà - ha spiegato il consigliere di Fratelli d'Italia Giovanni Crosetto - Se abbiamo una parte che potrebbero avere benefici e un'altra che ne avrebbero meno, penso sia necessario trovare soluzioni tenendo conto di tutte le tematiche. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità ma facciamolo nel modo corretto".

Marco D’Agostino

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