Sofia ha 12 anni e percorre i corridoi di Torino Comics, a Lingotto Fiere, a fianco di un cucciolo di labrador, Indi. Gaia Giulia, la mamma, assicura che, senza Indi, Sofia non potrebbe resistere in quei padiglioni rumorosi, caotici e affollati. Sofia soffre di epilessia, di depressione e rientra nello spettro autistico, e Indi sta "studiando" per diventare un cane di assistenza.
Quando si parla di cani di assistenza, la maggior parte delle volte il pensiero va ai cani guida, che aiutano i non vedenti a camminare in sicurezza. Ma ne esistono altri tipi, che non sono tutelati dalla legge e, ad esempio, non possono essere introdotti in luoghi non accessibili ai cani, al contrario di quelli guida. La Regione Piemonte si è interessata al tema e il 27 marzo ha approvato una legge regionale sulla tutela degli animali che entrerà in vigore il prossimo 26 aprile. Tra le varie norme, l'articolo 11 permette ai cani di assistenza l'ingresso in qualsiasi luogo, se ben riconoscibili e con la documentazione adeguata. Il tema era stato affrontato con un ordine del giorno anche dal consigliere dei Moderati Silvio Magliano, che ha supportato l'associazione "Il Collare d'Oro" per portare tre dei loro labrador a Torino Comics, nello stand della CPD Consulta per le Persone in Difficoltà.
L'associazione si occupa dell'addestramento di questi cani e affianca le famiglie in ogni passo necessario per averne uno che le assista. Alla fiera del fumetto hanno portato la loro esperienza per mostrare come un cane addestrato possa essere di aiuto in caso di disabilità fisiche, cognitive o di patologie che causano crisi. "I cani di assistenza si dividono in quattro tipi - spiega Gianfranco Cancelli, addestratore e presidente dell'associazione - Quelli per disabilità motoria vanno ad aiutare nelle operazioni quotidiane o di sicurezza, ad esempio aprendo le porte antincendio a chi non potrebbe farlo. Ci sono i cani di supporto allo spettro autistico che aiutano a bloccare i tic e a fare attività che senza la cura del cane non sarebbero fatte. Ci sono poi cani di assistenza psichiatrica e quelli di allerta medica, che anticipano le crisi epilettiche o i cali glicemici. In generale, i cani di assistenza aiutano a essere indipendenti".
Per diventare cani da assistenza, gli animali devono compiere un percorso di addestramento adeguato. Un "puppy trainer" affianca la persona da seguire, educando il cane e facendolo entrare in contatto con l'assistito in numerosi incontri. Con dei colloqui, l'associazione individua i bisogni che il cane dovrà colmare, istruendolo in compiti specifici oltre all'educazione di base. Indi ha 5 mesi ed è ancora in fase di addestramento, per cui passeggia con Sofia sotto la supervisione di una puppy trainer. Ma i progressi sono già visibili, e la speranza di mamma Gaia sono di aumentare ancora gli effetti che la cagnolina ha sulla bambina. "Sofia oggi non potrebbe stare qui senza Indi - racconta - è già un risultato. Ci aspettiamo un'autonomia in più quando la formazione sarà completa, una passeggiata e magari prendere un pullman. Sofia ha crisi epilettiche la notte e spero che potremo togliere il monitor".
Gaia Giulia, con altre 6 mamme, ha fatto nascere da pochi giorni l'associazione F.A.I. FuturAbile Insieme, per sensibilizzare e sostenere le famiglie che, come loro, hanno a che fare quotidianamente con la disabilità motoria, cognitiva o sensoriale. Grazie alla collaborazione con "Il Collare d'Oro" e la nuova legge regionale che facilita l'utilizzo dei cani di assistenza, la speranza è che questa diventi una pratica sempre più diffusa.