Il Pd a Palazzo Lascaris aveva iniziato con lui e finisce con lui: Domenico Ravetti è il nuovo capogruppo regionale dei dem, dopo le dimissioni di Raffaele Gallo. A seguito del terremoto politico per l’inchiesta Echidna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta negli appalti di manutenzione di strade ed autostrade torinesi, che vede coinvolto il papà Salvatore, Raffaele ha lasciato l'incarico e ritirato la sua candidatura alle Regionali.
Intanto la Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha avanzato la richiesta di tutti gli atti riguardanti le tre differenti inchieste relative a presunte compravendite di voti o voti di scambio a Bari, Torino e Palermo.
"Assicuro il mio impegno"
Questa mattina Ravetti ha raccolto il testimone da capogruppo del Pd a Palazzo Lascaris, in vista anche delle elezioni dell'8-9 giugno. Un ruolo che aveva già avuto l'ultimo anno di legislazione Chiamparino e la prima di Alberto Cirio. "Voglio ribadire - spiega - due concetti: il primo ovviamente, che assicuro il mio impegno per portare a termine questa legislatura, seguendo gli adempimenti formali necessari".
"L'altra questione - prosegue Ravetti - è il ruolo politico, che intendo svolgere a tempo pieno. Non mancherà il mio contributo di idee e programmatico per costruire l’alternativa al centrodestra in questa Regione". "Guardiamo ai prossimi due mesi - aggiunge - per costruire un Piemonte diverso rispetto a quello consegnato adesso da Cirio".
Originario di Alessandria, dopo il Segretario Regionale Mimmo Rossi di Novara, il Partito Democratico sembra abbia scelto di puntare sui territori più periferici. "Non esistono province minori" ha chiosato Ravetti.