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Eventi | 27 marzo 2024, 13:58

Sport, Diritti e inclusione: dal tribunale di Torino un'arringa per tutelare chi è più fragile (e per aiutare le donne del progetto Swat) [FOTO]

Tra gli ospiti, l'azzurra di salto con l'asta Great Nnachi insieme al suo allenatore. L'avvocato Romagnolo: "Vogliamo sensibilizzare la categoria sugli aspetti più sociali del nostro mestiere, ma anche raccogliere fondi per aiutare le ragazze in Pakistan a essere indipendenti"

donne che partecipano al progetto Swat

Sport, diritti e inclusione saranno al centro dell'incontro organizzato per il 4 aprile a Palazzo di Giustizia: si raccoglieranno anche fondi per il progetto Swat

Torino e Pakistan azzerano le distanze, soprattutto se si tratta di dare alle donne la forza e la consapevolezza di sentirsi indipendenti e protagoniste della loro vita. Si chiama "Sport e Diritti. Il valore dell'inclusione" l'incontro organizzato presso il Palazzo di Giustizia il prossimo 4 aprile (ore 18, aula 47 COA) dalla commissione Diritto sportivo dell'Ordine degli avvocati di Torino e il comitato per le Pari Opportunità.

Tanti i relatori di primo piano che prenderanno la parola nell'occasione: dall'avvocato Alberto Manzella (che parlerà dei primi due articoli del Codice Deontologico e della funzione sociale dell'avvocato oltre i confini del processo) all'avvocato Barbara Porta, che porterà l'esperienza concreta di avvocato sociale. Dal mondo dello sport ci sarà la voce e la testimonianza di Great Nnachi, azzurra talento emergente e cristallino nella disciplina del salto con l'asta e del suo allenatore, Luciano Gemello.
A prendere la parola, ci sarà anche l'avvocato Patrizia Romagnolo, che racconterà la sua esperienza con il progetto "SWAT Girls in actions. Montagna e inclusione", che appunto lavora tra la nostra città e il Pakistan. "Con questo incontro vogliamo muovere gli avvocati verso un tema sociale che spesso non viene messo nel dovuto rilievo, all'interno del nostro mestiere - spiega Romagnolo -. E abbiamo pensato di usare la chiave di lettura dello sport, in questo senso".

Una chiave di lettura che viene applicata proprio dal progetto Swat, a diverse migliaia di chilometri da noi. "Si svolge in Pakistan, in un luogo che secondo me è il paradiso terrestre - racconta l'avvocato Romagnolo -. Siamo alla seconda edizione, che si terrà dal 15 al 28 aprile e con l'occasione dell'evento vogliamo raccogliere fondi per sostenere l'attività. Il messaggio di Swat è che ci si può rendere indipendenti, come donne, anche svolgendo attività di escursionismo, arrampicate e primo soccorso".

Il progetto, quest'anno, coinvolgerà ragazze tra i 18 e i 22 anni, accompagnate dai loro insegnanti. "L'obiettivo più ampio è contribuire a creare una grande area naturalistica, un parco naturale nella zona. Ma servono anche le persone che rispettino e insegnino a rispettare quei luoghi. Abbiamo ricevuto un'accoglienza e una disponibilità enormi e c'è una propensione a imparare, da parte delle ragazze, che è toccante. Hanno voglia di apprendere e un grande senso di rispetto".

Massimiliano Sciullo

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