"Considero preoccupante che il Senato accademico dell'Università di Torino scelga di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. E lo faccia dopo un'occupazione da parte dei collettivi. Se le istituzioni si piegano a questi metodi rischiamo di avere molti problemi" lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo in replica nell'Aula di Montecitorio dopo la decisione dell'Università di Torino di non partecipare al bando del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) per la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica con Israele, visto il protrarsi della situazione di guerra a Gaza. La decisione è arrivata in seguito alla scrittura di una mozione da parte dei Senatori, dopo l'incontro con gli studenti.
“Concordo con il capo del Governo Giorgia Meloni: trovo estremamente preoccupante che il Senato accademico dell’Università di Torino abbia deciso di non partecipare al bando per la cooperazione scientifica con Israele. Lo dico per un motivo preciso: la scelta è avvenuta dopo l’occupazione - direi l’ennesima - dei collettivi. Non è ammissibile che le istituzioni si pieghino ad azioni violente come quella avvenuta ieri. Il rischio è di avere ulteriori problemi anche in futuro” aggiunge l’assessore al Diritto allo Studio Universitario Elena Chiorino.
“I boicottaggi e le ritorsioni che riguardano il mondo culturale o accademico di qualsiasi popolo non appartiene ai valori democratici e civili che dovrebbero contraddistinguerci”. Ad afferarmo in una nota il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino a seguito delle decisioni assunte dal Senato accademico dell’Università di Torino. “È sempre necessario costruire ponti tra le culture, in particolare nei momenti di tensione. Cultura, arte, sport, cooperazione scientifica dovrebbero essere tenuti fuori dai conflitti perché rischiano di aggiungere e alimentare rancore e tensione invece di essere utilizzati per avvicinare i popoli. Quanto avvenuto è grave ed è sintomo di lotte ideologiche e giochi di ritorsione che dovrebbero restare fuori dalle Università”, hanno concluso.
Intanto l’Università di Torino ha tenuto a chiarire che la mozione approvata dal Senato Accademico nella seduta di ieri 19 marzo, con la quale - visto il perdurare dello stato di guerra - si è ritenuta non opportuna la partecipazione al bando MAECI 2024 Italia-Israele, si riferisce esclusivamente al bando in questione.
Pertanto, tutti gli accordi e le collaborazioni in corso con le università israeliane rimangono attivi, nel pieno rispetto dei principi e dei valori di libertà di pensiero e di ricerca dell’Università.