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Cultura e spettacoli | 18 marzo 2024, 19:54

Cosa è Sacro? Otto artisti in cerca di risposta alla Fondazione Merz

Da lunedì 18 marzo a domenica 16 giugno

Cosa è Sacro? Otto artisti in cerca di risposta alla Fondazione Merz

Cosa è Sacro? Otto artisti in cerca di risposta alla Fondazione Merz

Otto giovani artisti riflettono sul concetto di cosa è sacro in un quadro quotidiano e moderno per la nuova mostra alla Fondazione Merz. 

Da lunedì 18 marzo a domenica 16 giugno, Sacro è, un inedito progetto espositivo a cura di Giulia Turconi con protagoniste le opere di autori nazionali e internazionali Tiphaine Calmettes (Ivry-sur-seine, Francia, 1988), Matilde Cassani (Domodossola, Italia, 1980), Giuseppe Di Liberto (Palermo, Italia, 1996), Lena Kuzmich (Vienna, Austria, 1998), Quỳnh Lâm (Saigon, Vietnam, 1988), Tommy Malekoff (Virginia, USA, 1992) Lorenzo Montinaro (Taranto, Italia, 1997) e GianMarco Porru (Oristano, Italia, 1989).

Gli otto artisti creano un percorso negli spazi della Fondazione che nasce come manifestazione intima e privata per poi estendersi in una visione universale e collettiva che trova il suo riassunto perfetto nelle parole della curatrice, Giulia Turconi: “L’attenzione è rivolta alla dimensione di sacro che può essere ritrovata nella grandiosa capacità di riconoscere la meraviglia dell’esistere e la sua sotterranea poesia nella vita di tutti i giorni".

Il titolo dell’esposizione prende le mosse da una citazione dalla raccolta di poesie Sacro Minore di Franco Arminio per indagare il tema del “sacro”, approfondendo cosa questo concetto riservi, comporti, custodisca e nasconda attraverso una selezione di installazioni, performance, sculture, film e video. 

In mostra 

Si inizia con Matilde Cassani che, con l’installazione Tutto (2018), accoglie il visitatore all’interno dello spazio di mostra trasformandolo in una soglia da varcare. La prima sala è destinata a Giuseppe Di Liberto, che con la performance site-specific Sparge la morte (2022- 2024) esplora il tema della morte e dei riti che lo accompagnano. Si prosegue con l’installazione Dì tutta la verità ma dilla obliqua (2024) e di Quỳnh Lâm, che trae il proprio titolo da una poesia di Emily Dickinson per esemplificare le nozioni di vita e morte e la sacralità che le accompagna. GianMarco Porru con l’installazione Uma Fonte (2023-2024) esplora il significato dell’acqua come soggetto e protagonista di molte tradizioni religiose. L’esposizione continua con le sculture di Tiphaine Calmettes, che costruiscono un ambiente intimo e familiare in cui il visitatore è invitato ad accomodarsi, ospite d’eccezione negli spazi di una cucina. Lorenzo Montinaro propone un affondo nel tema della memoria, affrontato a partire da ricordi ed esperienze personali. Tommy Malekoff con l’opera Desire Lines (2019) presenta un video a due canali che presenta in un loop infinito l’indagine che l’artista dedica allo spazio liminale dei parcheggi. Chiude il percorso espositivo la video installazione Chimera (2022) di Lena Kuzmich, che esamina l’ecologia queer e la vita non binaria nell’ambito naturale. Le opere degli artisti in mostra dialogano con una selezione di lavori di Mario Merz e Marisa Merz, cui si affianca la proiezione del film Teorema di Pier Paolo Pasolini. 

Per info: https://www.fondazionemerz.org/

Chiara Gallo

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