Il Comune di Torino proverà di nuovo a mettere in vendita l’ex fabbrica di tappetti Paracchi, all’incrocio tra via Pessinetto e via Pianezza. L'ex stabilimento di San Donato da oltre vent’anni versa in stato di abbandono. La Città ha cercato diverse volte di venderlo: l’ultima asta pubblica, andata deserta, risale a dicembre 2023.
La storia
La Paracchi fu la più antica azienda d’Italia per la fabbricazione di tappeti industriale. La trasformazione industriale dell'area prese l'avvio agli inizi del '900 nel primo tratto di via Pianezza, ma gli interventi più rilevanti vennero effettuati nel corso degli anni successivi, in parallelo all'espansione dell'impresa che nel 1926 – epoca a cui risale la facciata neobarocca progettata dal geometra Norzi – produceva e commercializzava una grande varietà di manufatti, dando lavoro a 500 operai.
La nuova vendita
Negli anni ’80 quasi tutta la produzione venne spostato nella nuova sede di via Veronese e nei primi anni ’90 lo stabilimento di via Pianezza chiuse definitivamente. Ora il Comune vuole provare nuovamente a vendere l’ex Paracchi. A chiarirlo l’assessore al Patrimonio Michela Favaro, su sollecitazione del vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao.
L’amministrazione, come ha spiegato Favaro, vuole inserire il "bene in un nuovo procedimento di alienazione, da indire nel corso della primavera del 2024, eventualmente previo ribasso del prezzo a base d'asta” non superiore al 10%. Nonostante le precarie condizioni manutentive, l’ex fabbrica è “oggetto di interesse da parte di operatori economici, anche se purtroppo le manifestazioni di interesse presentate non si sono -- al momento - ancora tradotte in offerte vincolanti d'acquisto”.
Firrao (Torino Bellissima): "Ex Paracchi tassello fondamentale per San Donato"
“Recuperare l’ex Paracchi – ha replicato Firrao di Torino Bellissima - è un tassello importante per riqualificare tutto il quartiere San Donato”. “Per renderlo più appetibile e poterlo vendere bisogna lavorare su prezzo, destinazione d’uso e vincoli ed evitare così che l’ennesima asta vada deserta” ha concluso il consigliere.